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Aduc Bollette telefoniche a 28 giorni. Agcom ordina ai gestori di restituire i giorni 'erosi' ai consumatori

Firenze, 15 marzo 2018. Si apre un nuovo capitolo di quella che ormai possiamo definire la saga delle bollette telefoniche a 28 giorni. L'Agcom, con quattro delibere pubblicate il 14 marzo 2018, ha ordinato a Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb di restituire ai clienti di telefonia fissa (e pacchetti che la comprendono, ad esempio con offerte per fisso, internet e mobile) i giorni di servizio sottratti per effetto della tariffazione a 28 giorni

| Scritto da Redazione
Aduc Bollette telefoniche a 28 giorni. Agcom ordina ai gestori di restituire i giorni 'erosi' ai consumatori

Aduc Bollette telefoniche a 28 giorni. Agcom ordina ai gestori di restituire i giorni "erosi" ai consumatori

Firenze, 15 marzo 2018. Si apre un nuovo capitolo di quella che ormai possiamo definire la saga delle bollette telefoniche a 28 giorni. L'Agcom, con quattro delibere pubblicate il 14 marzo 2018, ha ordinato a Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb di restituire ai clienti di telefonia fissa (e pacchetti che la comprendono, ad esempio con offerte per fisso, internet e mobile) i giorni di servizio sottratti per effetto della tariffazione a 28 giorni

La prima fattura di aprile, quindi, dovrà slittare di un numero di giorni pari a quelli non goduti dall'utente.

Non si tratta - come diversi hanno scritto per semplificare - di "giorni gratis", che parrebbe un regalo, o di "sconti" ma di un risarcimento in forma specifica: anziché rimborsare l'importo equivalente ai giorni erosi, i gestori devono restituire il servizio illecitamente sottratto.

Chi non è più cliente del gestore telefonico dell'epoca, dovrà invece attendere l'esito del giudizio al Tar (le udienze sono fissate fra il 31 ottobre e il 14 novembre 2018).

Condividiamo appieno la determinazione con la quale l'Agcom sta difendendo i consumatori nella vicenda - ormai una vera e propria saga - delle bollette a 28 giorni.

Giustamente l'Autorita rileva come sarebbe inefficiente e inutilmente dispendioso costringere i singoli consumatori ad attivare la conciliazione, ciascuno per un importo di pochi euro. I consumatori sarebbero costretti a prendere almeno una giornata di ferie dal lavoro per poter partecipare alla conciliazione, il che ha un costo, e i Corecom si troverebbero inondati di pratiche da gestire che possono essere facilmente evitate.

Se infatti è vero che le singole conciliazioni sono gratuite per i consumatori che accedono alla procedura, non dobbiamo dimenticare che la "macchina" Corecom ha un costo, che sempre ricade sulle tasche del contribuente, che sempre il consumatore è.

L'Agcom poi, risponde per le rime al Tar Lazio che, pur dandogli ragione, aveva sospeso la parte di provvedimento dell'Autorità che disponeva i rimborsi poiché difficilmente determinabili e economicamente gravosi per i gestori (https://www.aduc.it/comunicato/tar+lazio+bollette+telefoniche+28+giorni_27482.php) .

Per i consumatori, infatti, attendere la prossima udienza del Tar Lazio li priverebbe di una tutela immediata ed effettiva, ed avrebbe come ulteriore effetto di distorcere la concorrenza, poiché il consumatore non si sentirebbe libero, fino a quel momento, di migrare verso altro operatore nel timore (fondato) di dover poi attivare procedure lunghe per ottenere il rimborso economico. Se così fosse, inoltre, il consumatore si troverebbe anche a dover subire i tanto criticati nuovi aumenti di prezzo dei gestori.

Un ottimo esempio di buon senso ed efficienza della pubblica amministrazione.

Emmanuela Bertucci, legale, consulente Aduc

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