Martedì, 16 aprile 2024 - ore 06.27

Aeroporti:Onlit, Troppi sussidi pubblici a Ryanair di Dario Balotta (Legambiente)

Solo 4,4 milioni di passeggeri per scalo, nell'Uk sono 11,6. In Italia frammentazione frena competizione e distrugge ricchezza

| Scritto da Redazione
Aeroporti:Onlit, Troppi sussidi pubblici a Ryanair di Dario Balotta (Legambiente)

Va chiarito che  1,3 miliardi di euro che verranno investiti da Ryanair la quota maggiore  è negli aeromobili. La compagnia irlandese calcola negli investimenti anche i costi del personale aggiuntivo. Strano modo di calcolare gli investimenti. Con il leasing degli aerei  si ammortizza anche il personale così vanno letti gli investimenti annunciati oggi da Ryanair. Poi i nuovi posti di lavoro quelli di Ryanair sono stime " sovrastimate" sia sull'indotto che sui loro dipendenti . Va poi ricordato che L'Italia è il paese europeo con la maggior frammentazione degli aeroporti, sottolinea Dario Balotta, presidente di Onlit (Osservatorio nazionale su privatizzazioni nei trasporti), che indica per il Bel Paese una media di 4,4 milioni di passeggeri a scalo, come risulta dal rapporto tra 150 milioni di passeggeri annui e i 34 scali attivi. Decisamente più virtuose la Germania (194 milioni di passeggeri in 18 scali e 10,8 milioni a scalo) e la Gran Bretagna (232 milioni su 20 scali, pari a 11,6 milioni a scalo). "L'eccessiva frammentazione - commenta Balotta – influisce pesantemente sulla produttività degli aeroporti". Questi ultimi, poi, per sopravvivere, "debbono riconoscere alle compagnie 'low-cost' un corrispettivo che varia tra 5 e 10 euro a passeggero". In questo modo si genera una sorta di "sussidio mascherato a favore delle compagnie e a danno degli utenti".

Così, tra "ammortizzatori sociali concessi ad Alitalia e sussidi riconosciuti da scali ed enti locali alle compagnie low-cost", il settore del trasporto aereo italiano "non è in grado di fare il passo in avanti che gli consentirebbe di superare la logica dei sussidi pubblici per orientarsi ad un modello basato sulla competitività e di creare ricchezza anziché distruggerla".

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