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Affidamento servizio idrico integrato: il confronto si sposta sullo Statuto | G.Trespidi (Udc)

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Affidamento servizio idrico integrato: il confronto si sposta sullo Statuto | G.Trespidi (Udc)

Sembra che il percorso di affidamento “in house” del Servizio Idrico Integrato a Padania Acque Gestione SpA sia prossimo alla sua conclusione. I Comuni del territorio cremonese hanno deliberato la retrocessione delle quote azionarie dalle Società azioniste di Padania Acque ai Comuni per cui manca l’atto formale dell’Assemblea dei Soci che sancisca che Padania Acque Gestioni Società è interamente pubblica in quanto con quote azionarie detenute solo da Comuni e Provincia. La retrocessione delle quote azionarie è stata senz’altro un’operazione complessa, lunga e laboriosa però per completare il percorso che porta all’affidamento “in house” è richiesto un ultimo atto: l’adeguamento dello Statuto sociale alla nuova composizione societaria e alla veste giuridica che gli si vuole attribuire. – dichiara il Capo gruppo UDC in Provincia Giuseppe Trespidi – Infatti per l’affidamento “in house” è necessario che il testo di statuto che sarà adottato dalla futura società gestionale “Padania Acque Gestione”, sia anche idoneo a garantire l’esercizio del cosiddetto “controllo analogo” sulla Società. È questo un requisito indispensabile ai fini dell’affidamento “in house”. A tale proposito giova ricordare che la legge regionale 21/2010 prevede che il controllo di contenuto analogo a quello esercitato sui propri uffici sul soggetto affidatario – nel nostro caso Padania Acque Gestione - deve essere esercitato dall’Ente affidante del servizio ovvero la Provincia. Purtuttavia – prosegue Trespidi – non si può non tener conto che è opportuno e necessario che detto “controllo” non può e non debba escludere i 115 Comuni soci. Considerate le aperture che in tale direzione sono state fatte dal Presidente della provincia Salini una soluzione anche statutaria sarà senz’altro trovata. A questo punto, considerato che in Padania Acque Gestione SpA è in corso una profonda ristrutturazione organizzativa e funzionale, con l’obiettivo di “mettere a punto” una società gestionale che diventi operatore del Servizio Idrico Integrato in grado di erogare servizi efficienti e di qualità – che attualmente comunque non mancano -, con metodo economico nonché la valorizzazione del know – how del capitale umano, tecnico, strumentale e finanziario maturato dalle singole società gestionali confluite nell’unico operatore, occorre prendere atto che si sta procedendo verso un obiettivo chiaro e condiviso.

Il 2014 – conclude Trespidi – per il territorio cremonese deve rappresentare l’anno della svolta. Deve essere l’anno in cui prende l’avvio un programma di investimenti in grado di recuperare gli arretrati che nel frattempo si sono accumulati. Arretrati che, pur dando atto all’Ufficio d’ambito che non si sono mai fermati, necessitano di un maggior impulso per recuperare anche gli investimenti che i piccoli Comuni non han potuto fare dovendo rispettare il Patto di stabilità. La società unica affidataria del Servizio Idrico Integrato dovrà dimostrare nei fatti che si è cambiato registro e che ci siamo costruiti un gestore unico dotato di buona capacità di progettazione e di spesa e che può realizzare senza problemi gli investimenti previsti dal Piano d’ambito. Insieme a ciò dovranno essere adottate campagne di contrasto al dilagare dell’uso dell’acqua in bottiglia e alla valorizzazione dell’acqua proveniente dai nostri rubinetti massimizzando, in tal modo, il soddisfacimento dei nostri cittadini utenti di un servizio interamente pubblico.

Cremona 03 novembre 2013

Giuseppe Trespidi

Segretario Provinciale UDC Cremona

Cell. 335/8306343 - E-mail g.trespidi@gmail.com

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