Aggressione fascista a Lapo Pasquetti durante un volantinaggio
Ieri sabato mattina a Cremona, durante un volantinaggio informativo in Corso Campi sui cinque referendum dell’8 e 9 giugno, il nostro compagno Lapo Pasquetti è stato aggredito da un uomo che, dopo essere stato avvicinato per la consegna di un volantino, ha reagito con violenza verbale e minacce fisiche, dichiarando esplicitamente: “Io sono fascista, voi mi fate schifo”.
Pochi minuti dopo è sopraggiunta una pattuglia dei Carabinieri, a cui è stato prontamente segnalato l’accaduto. L’aggressore ha negato tutto, sostenendo di “scherzare”, e i militari hanno archiviato il fatto come “un incidente del mestiere”.
No. Non è un incidente del mestiere. È un’aggressione politica, a sfondo dichiaratamente fascista, nei confronti di chi sta portando avanti una campagna democratica per il diritto al voto e all’informazione. Ed è inaccettabile che venga minimizzata, normalizzata, ignorata.
L’aria che tira è preoccupante. Nelle ultime settimane, in Italia, sono stati identificati volontari che volantinavano per i referendum, persone che cantavano Bella Ciao o che esponevano striscioni antifascisti. E episodi che meriterebbero realmente identificazione e denunce, come questo, vengono derubricate a “rischi del mestiere”.
Chi oggi si impegna per informare le cittadine e i cittadini su strumenti democratici come i referendum, lo fa nel rispetto della Costituzione e della libertà di pensiero. Chi invece si dichiara fascista e minaccia chi la pensa diversamente, commette un reato. È ora di dirlo con chiarezza.
La destra si riempie la bocca della parola “sicurezza”, ma vorremmo sapere: questo cos’è? Un militante aggredito per strada da un fascista che resta impunito, non rappresenta forse un problema di sicurezza democratica e civile?
Sinistra Italiana esprime piena solidarietà a Lapo Pasquetti e ribadisce con forza che non arretreremo di un passo: continueremo a parlare con le persone, a portare la voce dei referendum in ogni piazza e a difendere, sempre, i valori dell’antifascismo e della partecipazione democratica.
Paolo Losco Segretario Provinciale Sinistra Italiana