Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 16.15

Appalti, Mirabelli (PD): ‘Nuovo codice e nuove norme per evitare altri scandali’

Il Senatore Franco Mirabelli è capogruppo del PD in Commissione Antimafia

| Scritto da Redazione
Appalti, Mirabelli (PD): ‘Nuovo codice e nuove norme per evitare altri scandali’

«Il nuovo codice appalti serve per fare norme che impediscano altri scandali come quelli che vediamo. Il nuovo testo può dare maggiori certezze al mondo economico e alle imprese ma porta anche un grande apporto in termini di trasparenza riguardo alla necessità di affrontare davvero la questione della pulizia negli appalti. Di fronte alle inchieste che continuano a dimostrare quanto siano diffuse la corruzione e l’illegalità nel nostro Paese, la politica e le istituzioni devono saper dare risposte ai cittadini e dimostrare di essere capaci di affrontare concretamente i guasti che tormentano la nostra vita pubblica». Lo ha detto il Senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Antimafia, intervenendo al Senato durante la discussione della nuova legge sugli appalti.

«Le ultime elezioni amministrative e regionali – ha proseguito Mirabelli – raccontano di una diffusa disaffezione nell’opinione pubblica e di un sentimento di delusione e sfiducia che sicuramente trova origine anche negli spettacoli indecenti che emergono troppo spesso dalle cronache. Il nostro compito, di fronte a tutto questo, non è cercare di cavalcare le inchieste per ottenere qualche voto in più. Il compito di tutti in Parlamento deve essere quello di ridare credibilità alla politica e alle istituzioni, per questo è necessario approvare norme che prevengano e colpiscano i reati e che producano trasparenza e legalità. Oggi discutiamo di una legge delega che finalmente darà ordine e certezza su una materia su cui è decisivo intervenire per alzare le barriere contro la corruzione e il malaffare, una legge che descrive percorsi chiari, trasparenti e semplificati e insieme norme e strumenti che contrastano la corruzione, gli sprechi e le illegalità. Oggi ragioniamo su un testo che, proprio semplificando le procedure e rendendole univoche e dando certezza sui tempi, dà più garanzie contro infiltrazioni, inquinamenti e trucchi; riducendo gli spazi per le deroghe, per le modifiche e per le varianti. Non solo si interviene su un punto che causa spesso gli enormi aumenti di spesa sulle opere pubbliche, ma si interviene anche su un punto che spesso – perché questo succede – annidandosi nelle varianti e nelle deroghe produce corruzione e illegalità. Questa è la prima cifra importante che voglio sottolineare. È la prima sfida che questa legge delega affronta».

«Inoltre credo che sia bene ragionare sull’accreditamento delle stazioni appalti come fa questa legge. Se c’è un dibattito sulla necessità di ridurre le stazioni appalti, mi schiero tra coloro che dicono che bisogna ridurle e ridurle tanto. Noi oggi stiamo affrontando una vicenda come quella dell’inchiesta romana e nel Comune di Roma ci sono 290 centrali appaltanti, 290 uffici e persone che possono attribuire incarichi e affidare appalti. È evidente che questo rischia di essere un sistema criminogeno e su questo bisogna intervenire: serve una centrale appaltante per provincia».

«Con questo provvedimento – ha concluso Mirabelli – facciamo un altro pezzo di quello che stiamo cercando di realizzare insieme al Governo in questi mesi: alzare le barriere contro la corruzione e contro l’illegalità. Questo disegno di legge, voluto dal Governo e sostenuto dal Parlamento, è un progetto che serve al Paese, serve a ridare fiducia ai cittadini e a rilanciare la crescita, resa spesso più difficile dal prezzo che dobbiamo pagare alla corruzione».

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