Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 11.25

Area C. Presidente Provincia Lodi Foroni: “anche i lodigiani subiscono le nuove norme del Capoluogo lombardo”

| Scritto da Redazione
Area C. Presidente Provincia Lodi Foroni: “anche i lodigiani subiscono le nuove norme del Capoluogo lombardo”

“Le nuove misure predisposte dalla Giunta Pisapia, atte a delimitare gli accessi nel centro di Milano, la c.d. Area C, stanno interessando moltissimi cittadini lodigiani”. Queste le parole del Presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni, il giorno dopo l’entrata in vigore dei criteri d’accesso nel capoluogo lombardo attuate dalla Giunta di centro-sinistra Pisapia.

“I nuovi provvedimenti, - spiega Foroni - nascono con lo scopo di disciplinare un aspetto importantissimo per le nostre città: l’inquinamento e il traffico urbano. Purtroppo, invece, i provvedimenti adottati, non affrontano il problema reale e sono solo un modo per fare cassa. Eppure, un problema così importante, avrebbe meritato maggiore considerazione, ma soprattutto un maggior senso di responsabilità da parte di chi è stato chiamato a governare la Città. Ci si nasconde dietro un referendum cittadino, che tale, invece, non lo è mai stato, per i suoi criteri costitutivi ma soprattutto perché l’esito non trasferiva nessun potere tout court, ma solo un semplice atto d’indirizzo programmatico. Il centro del capoluogo lombardo è crocevia d’interessi di un’intera Regione, e come tale è patrimonio non solo dei milanesi che ci vivono, ma di tutti i pendolari, lavoratori, studenti che quotidianamente fanno la spola nell’area metropolitana”.

“Oggi, invece tutti i lodigiani interessati, e sono tanti, si trovano a combattere con una doppia tassa: quella dei 5 euro giornalieri per il transito, che vanno di pari passo con l’aumento delle tariffe dei mezzi pubblici milanesi. Eppure, era stato spiegato all’amministrazione comunale di Milano, che questo non avrebbe abbassato l’inquinamento, ma lo avrebbe solo spostato nelle aree adiacenti, come quelle periferiche. Per convincerci, ci sono stati indicati esempi analoghi adottati a Londra. Purtroppo, però, – conclude il Presidente Foroni -  i dati del Ministero della Salute Britannica confermano che non vi è stato nessun miglioramento dall’adozione di quelle misure”.

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