“Maroni e la Terzi si devono mettere d’accordo: uno vuole che i parchi coincidano con i Cantoni, quindi da 24 dovrebbero diventare 8, l’altra si aspetta che siano i gestori stessi a proporre il numero e la dimensione delle nuove aggregazioni”, lo dicono Agostino Alloni e Marco Carra, consiglieri regionali del Pd e componenti della VIII Commissione Agricoltura, che sta affrontando il progetto di legge sulla riorganizzazione del sistema lombardo di gestione e tutela delle aree regionali protette e delle altre forme di tutela presenti sul territorio.
“Dopo una marea di audizioni con tutti i soggetti interessati e preoccupati di quello che cambierà in vista delle aggregazioni richieste dal progetto della Giunta, dobbiamo cominciare a entrare nel vivo della discussione del pdl e come Gruppo Pd abbiamo posto il problema – spiegano i consiglieri Pd –. Se l’idea dell’assessore Terzi è di favorire l’integrazione tra le diverse aree regionali protette, d’altra parte il suo presidente Maroni ha già definito che le aggregazioni dovranno essere solo 8”.
A supporto delle loro affermazioni, già rese note in Commissione e alle quali i consiglieri di maggioranza non hanno saputo replicare, Alloni e Carra citano i documenti: “Nella proposta regionale per il riordino istituzionale territoriale della Lombardia, risalente al luglio scorso, a un certo punto si legge che ‘per delineare un primo scenario di semplificazione dei livelli istituzionali di gestione negli ambiti in cui sussiste una frammentazione nell’esercizio e nella titolarità della stessa tipologia di funzione di amministrazione attiva, si deve ipotizzare l’eliminazione di questi Enti intermedi per arrivare a una ripartizione ulteriore delle funzioni esistenti tra Regioni, Cantoni, Comuni. Gli enti intermedi tra il livello istituzionale delle aree vaste e quello comunale sono le comunità montane, i gestori dei parchi regionali, i consorzi di bonifica, i bacini imbriferi montani’. E poiché nel progetto di Maroni i Cantoni, o aree vaste che dir si voglia, sono comunque un massimo di 8, il conto è presto fatto”.
Al Pd non resterà che insistere: “Nelle prossime sedute di Commissione chiederemo ancora all’ufficio di presidenza di far sedere uno di fronte all’altra Maroni e la Terzi perché scelgano una linea comune almeno su questo. Noi l’idea l’abbiamo già avanzata: la Regione deve fare da regia e decidere le nuove aggregazioni delle aree protette tenendo conto delle caratteristiche e della omogeneità dei territori. Ma anche lasciando poi il tempo necessario ai gestori per trovare l’accordo di come creare le sinergie all’interno di queste nuove realtà”.