Signor direttore, in questi giorni, ci ha lasciato ‘l’ultimo conservatore comunista’, come lo aveva definito Indro Montanelli in un suo articolo sul quotidiano Il Giornale. Cossutta è stato uno dei pochi e veri intellettuali politici comunisti, rimasti legati a quella ideologia di sinistra che oggi purtroppo è definitivamente scomparsa e superata dalla nuova politica populista e centrista, formata da vecchi e finti intellettuali ex comunisti, diventati improvvisamente seguaci di una moda a cui non appartengono, legati affettivamente alla sinistra e al comunismo stesso, solo e soltanto per l’ambizione di aver fatto carriera grazie ad essa. Armando Cossutta, che non aveva vergogna di definirsi comunista, non fu soltanto un grande dirigente di partito, uomo politico e uomo. Nella sua vita, combatté come partigiamp, contribuendo a liberare l’Italia dalla morsa del nazi-fascismo, vivendo in prima persona la sofferenza della guerra e della resistenza; grazie alla sua onestà intellettuale e politica, egli ebbe il coraggio di ribellarsi alla svolta della Bolognina di Achille Occhetto, fondando in seguito, prima Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani dopo, portando avanti, seppur in un periodo storico e sociale differente rispetto all’ex P.C.I, gli stessi valori e la stessa politica di sinistra, e soprattutto comunista, che lo aveva reso unico e grande in quegli anni (...). Gabriele Tinelli (Castelvetro Piacentino)
Armando Cossutta grande uomo e vero comunista di Gabriele Tinelli
Nella sua vita, combatté come partigiamo, contribuendo a liberare l’Italia dalla morsa del nazi-fascismo, vivendo in prima persona la sofferenza della guerra e della resistenza
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