Sabato, 21 giugno 2025 - ore 21.52

ASST CREMONA, OSPEDALE OGLIO PO E LEGGE 194/78 , SOLO OBIETTORI

IL DIRITTO DELLE DONNE VIENE ANCORA NEGATO

| Scritto da Redazione
ASST CREMONA, OSPEDALE OGLIO PO E LEGGE 194/78 , SOLO OBIETTORI

 

ASST CREMONA, OSPEDALE OGLIO PO E LEGGE 194/78: IL DIRITTO DELLE DONNE VIENE ANCORA NEGATO

A 47 anni dall’approvazione della Legge 194/78, che ha segnato una tappa fondamentale per l’autodeterminazione delle donne, dobbiamo constatare che nel territorio casalasco – e in particolare presso l’Ospedale Oglio Po – il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) continua a essere negato nei fatti.

Secondo quanto riportato, presso il Presidio Ospedaliero Oglio Po tutti i ginecologi sono obiettori di coscienza, rendendo di fatto impossibile l’accesso all’IVG all’interno della struttura. L’ASST di Cremona afferma che i casi vengono indirizzati altrove, ma resta il fatto che una donna del territorio è costretta a percorrere oltre 40 chilometri per esercitare un diritto riconosciuto per legge. È inaccettabile.

La FP CGIL Cremona ha sempre mantenuto alta l’attenzione su questo presidio, riconoscendone il ruolo strategico per oltre 85.000 abitanti al confine tra quattro province.” dichiara Chiara Agosti, FP CGIL Cremona “La chiusura del punto nascite nel 2018, l’esternalizzazione del personale nel 2022 e le difficoltà nel reperire medici e infermieri testimoniano un disegno preciso di progressivo smantellamento. E il mancato accesso all’IVG è parte di questo disegno.”

Non è un caso.” aggiunge Maria Teresa Perin, della segreteria CGIL Cremona “In provincia di Cremona esistono solo 6 Consultori Familiari, di cui solo 3 pubblici. Il rapporto è di 1 ogni 59.000 abitanti, a fronte di una norma che prevede 1 ogni 20.000. Per noi è chiaro che sul tema, da anni, si sono fatte – in particolare in Lombardia – scelte precise corrispondenti ad un progetto politico coerente con le politiche di promozione della associazioni antiabortiste. Un progetto che rivede il valore sociale della donna e che le riconosce principalmente quello di madre.”

"I Consultori" prosegue Perin "sono stati fin dalla loro creazione presidi si emancipazione, cultura e liberazione femminista, luoghi di presa di coscienza di generazioni di donne, giovani e meno giovani, circa il proprio corpo ed i propri diritti, non ultimi quello alla salute sessuale e riproduttiva e all’interruzione volontaria di gravidanza. Devono quindi tornare ad essere luoghi di cultura, emancipazione e tutela della salute sessuale e riproduttiva.” 

La CGIL si batte da sempre per questo e continuerà a farlo, chiedendo un piano straordinario di investimenti per rafforzare i Consultori pubblici, con nuove assunzioni che garantiscano équipe multidisciplinari capaci di rispondere in modo integrato ai bisogni delle donne. È necessario costruire percorsi assistenziali completi, che accompagnino ogni fase della vita riproduttiva e che siano pienamente integrati con i servizi ospedalieri, specialistici, sociali, educativi e scolastici. 

È altrettanto fondamentale garantire il pieno rispetto della Legge 194 e delle linee guida del Ministero della Salute, superando concretamente l’ostacolo rappresentato dall’obiezione di coscienza, anche attraverso il reclutamento mirato di personale non obiettore. Infine, chiediamo che venga impedita la presenza di associazioni antiabortiste all’interno degli ospedali e dei Consultori, perché la libertà di scelta e la dignità delle donne devono essere tutelate, non ostacolate.

Rilanciare l’Ospedale Oglio Po significa anche garantire pienamente il diritto all’IVG, senza scorciatoie o soluzioni di facciata. Chiediamo un tavolo di confronto urgente con l’ASST Cremona per affrontare queste gravi criticità e costruire risposte concrete, nel rispetto dei diritti, della dignità e della libertà delle donne.

Maria Teresa Perin

Segreteria CGIL Cremona



Chiara Agosti

Segreteria FP CGIL Cremona





 

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