Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 11.03

Bordo (Sinistra Italiana): ‘Bene il referendum sul Cremasco, ma a tre condizioni’

Il Deputato: «Necessario tutelarsi perché il parere dei cittadini sia effettivamente considerato e rispettato»

| Scritto da Redazione
Bordo (Sinistra Italiana): ‘Bene il referendum sul Cremasco, ma a tre condizioni’

«I Sindaci cremaschi paiono intenzionati a promuovere un referendum sul futuro del territorio cremasco e in modo particolare chiedere agli elettori se rompere o meno l’unitarietà territoriale così come la conosciamo. Saluto con favore tale proposta e penso che debba essere realizzata con un criterio di fondo: il rispetto dei cittadini e della democrazia»: così Franco Bordo, Deputato di Sinistra Italiana.

«Perché il parere dei cittadini sia effettivamente considerato e rispettato», prosegue il parlamentare, «ritengo che vi siano almeno tre condizioni da applicare. La prima è la correttezza del quesito. Spesso esprimo opinioni diverse, anche in contrasto, da quelle del Sottosegretario Pizzetti, ma sul tema del quesito sono d’accordo con lui. Ai cremaschi non potrà essere chiesto se andare con Lodi, bensì con Milano, per cui se diventare una periferia della metropoli milanese, perché questa è la reale alternativa alla rottura dell’attuale unità territoriale. La seconda è che il referendum non può e non dev’essere una farsa. Se lo si vuol fare, deve essere organizzato in modo serio, prevedendo e stimolando la più ampia partecipazione, garantendo spazi di propaganda gratuiti per i sostenitori delle varie opzioni, organizzando la consultazione popolare con un numero di seggi adeguato rispetto alla popolazione. Terza e più importante precondizione: prima il referendum costituzionale. Il superamento delle province, che tanti guai – anche in termini di servizi – sta producendo ai nostri territori, almeno per come è stato voluto e attuato, è contenuto nella proposta di modifica della Costituzione. Se tale deforma costituzionale, con la vittoria del “no”, fosse bocciata dal popolo italiano, l’attuale impianto su cui hanno lavorato i Sindaci sarebbe immediatamente obsoleto. Sarebbe quindi perlomeno curioso organizzare un referendum locale prima di una consultazione primaria quale il referendum costituzionale. Tempi e modi sono sostanza in democrazia: su questo, credo, siamo tutti d’accordo», conclude Bordo.

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