Martedì, 30 aprile 2024 - ore 08.05

Bordo (Sinistra Italiana): ‘Registro delle unioni civili, una conquista di civiltà’

Il Deputato di Sinistra Italiana: «L’unico Stato fondatore dell’Unione Europea a essere indietro sulla questione è proprio l’Italia»

| Scritto da Redazione
Bordo (Sinistra Italiana): ‘Registro delle unioni civili, una conquista di civiltà’

«Desidero rimarcare l’importanza di un percorso, portato avanti da Stefania Bonaldi, Sindaco di Crema, che è esattamente quanto da Bonaldi stessa dichiarato: una conquista di civiltà». Così Franco Bordo, Deputato di Sinistra Italiana, commenta i primi sei mesi del registro delle unioni civili istituito a Crema.

«Un diritto è un diritto, per l’appunto, non un’imposizione: è la possibilità, per le coppie, di far registrare la propria convivenza. E la scelta del Comune di Crema, insieme a quella di tante altre città, è senz’altro servita a far crescere l’attenzione in merito a un grave vuoto legislativo, il riconoscimento delle unioni civili», prosegue Bordo.

«Nell’Unione Europea sono 14 i Paesi che hanno legiferato per riconoscere il matrimonio per le coppie gay: parlo dell’area scandinava, della penisola iberica e dei nostri dirimpettai francesi. Le unioni civili sono riconosciute a livello nazionale in Svizzera, Austria, Germania, Ungheria, Croazia, Grecia. Inutile dire che l’unico Stato fondatore dell’Unione Europea a essere indietro sulla questione è proprio l’Italia. Di chi ci troviamo in compagnia? È presto detto: Slovacchia, Bulgaria, Romania, Cipro, Lettonia, Lituania e Polonia. Mentre ci facciamo bagnare il naso pure dal Lussemburgo (mezzo milione di abitanti nel cuore d’Europa e un primo ministro, Xavier Bettel, felicemente sposato con il suo compagno), l’impegno dei Parlamentari di Sinistra Italiana è oggi proteso a raggiungere un obiettivo importante, l’approvazione del DDL Cirinnà, con cui iniziare a porre fine a un’odiosa discriminazione subita da tanti italiani e italiane», aggiunge il Deputato di Sinistra Italiana.

«Per quanto riguarda, infine, l’indice di priorità in materia (rispetto ad altri temi “caldi”, come lavoro e accoglienza dei migranti), occorre tenersi alla larga da ogni “benaltrismo”: le conquiste dei diritti collettivi e dei diritti individuali sono sempre andate di pari passo, il raggiungimento dei primi ha preparato il terreno per l’aumento dei secondi, ma anche viceversa. Da ciò, tra le altre cose, si misura la civiltà di un Paese che si dice moderno, aperto e democratico», conclude Bordo.

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