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Bordolano-Stoccaggio gas metano| E.Corradi

| Scritto da Redazione
Bordolano-Stoccaggio gas metano| E.Corradi

Cari Amici,
nella foto allegata vedete la "grande" Strada Provinciale 25 Bordolano-Castelvisconti e sullosfondo alle mie spalle
il "Cluster B pozzi 1-21" di Stogit a Bordolano, ampliati nel 2008-2009 su terreno agricolo senza alcuna variante di PRG attualmete in vigore (!).
I lavori per conto della società Stogit (ex gruppo?) ENI, sono stati realizzati dalla Ditta Bonatti di Parma.
Dunque siamo di fronte ad un "Cluster B" costruito abusivamente su terreno agricolo? Ma, il Sindaco di Bordolano avrà visto qualcosa, oppure no?
Con questo scenario alle spalle, ci domandiamo, sempre più stupiti, chi ha avuto la brillante idea di far passare il traffico per il cantiere per i nuovi pozzi al Cluster B - Stogit a Bordolano (Progetto stoccaggio metano e centrale a metano di Stogit - Bordolano-CR-), su queste stradine:
50 TIR-giorno (moltiplicato per due viaggi andata e ritorno = 100 TIR-giorno...) per un cantiere che, secondo la Provincia di Cremona (il Dirigente Responabile della Viabilità), dovrebbe durare 100 giorni: per cui 50TIR x100gironi = 5.000 TIR, oppure
100TIR x 100 giorni = 10.000 TIR! E questo è solo pr la costruzione dei pozzi: nulla è stato previsto per il traffico di TIR per il loro smantellamento, nè per lo smantellameteo dell'abusivo "Cluster B".
Su questo tratto di strada interessato dal futuro traffico si affacciano: l'accesso di un privato cittadino, tre accessi dell'agriturismo "La Corte dei Semplici", due accessi all'azienda agricola "La Colombara": evidentemente i progettisti
del traffico di cantiere, di questa situazione esistente non ne hanno tentuo conto anche se la cascina
"la Colombara" è nota alle cronache del 1500, mentre l'agriturismo risiede nella parte
padronale della cascina "la Colombara" "solo"... dal 2005.
Dobbiamo credere, evidentemente, che gli zeri non contano nè in Comune a Bordolano, nè in Provincia Cremona, nè in Regione Lombardia (Delibera Giunta Regionale n. 9604 del 11 giugno 2009), nè al Ministero dell'Ambiente, nè al Ministero dei Beni
Culturali, nè al Ministero dello Sviluppo Economico! Centrale e Eppure abbiamo proposto fino dal 31 maggio 2012 (oggi 18 settembre 2012 siamo ancora in attesa di una risposta!...) una soluzione alternativa per rendere indipendenti i movimenti per il Cluster A e nuovi pozzi, per la (non)costruenda centrale di stoccaggio da 52 MW, per il Cluster B e nuovi pozzi, soluzione alternativa viabilistica (in parte già in costruzione) che permette un collegamento diretto dalla SP 86 "Quinzanese Brescia-Cremona", attraversso la "strada Comunale della Moja", con le strutture metanifere, le operazioni di manutenzione e gli interventi in casi di emergenza rendendo indipendente questa mobilità, dalla mobiltà di tipo locale, di mezzi agricoli, di ciclisti e di pedoni di passaggio sulla SP 25 Bordolano-Castelvisconti, una provinciale stretta ricca di curve e di saliscendi, che segna il confine con il Parco Oglio Nord, da e per il Santuario della Madonna della Neve protettrice dei ciclisti e già danneggiato dal terremoto di Soncino del 12 maggio1802 (sisma Mag 5.9).
Si sono dimenticati he questa attività durerà 40 anni come il tempo della concessione dello stoccaggio di metano, e che ogni anno utilizzeranno 3.000tonnellate di metanolo, nota sostanza infiammabile e pericolosa,  per le operazioni stoccaggio-utilizzo in rete del metano.
Dunque sulle strade provinciali di Brescia e Cremona è programmata la circolazione di 120.000 tonn. di metanolo.
Nonostante sia tutto scritto nel "Progetto stoccaggio Bordolano", "i nostri" si sono dimenticati di costruire la rotatoria fra la strada provinciale 86 "Qunzanese" Brescia-Cremona e la strada "comunale della Moja" diretta alla centrale di stoccaggio: essendo una zona ricca di nebbie e di ghiaccio, il rischio incidente stradale è del tutto aperto e plausibile senza le dovute
precauzioni...tanto vicino a questo incidente c'è il polo industriale - artigianale di Bordolano con operai e impiegati che ci lavorano...
Perchè in queste zone già segnate da eventi sismici, gli uomini della Stogit, di Eni, (società private cone Edison, Enel Stoccaggi, Ital Gas Storage, Erg Storage, Vega Oil, ecc.impegnate in altri progetti sul nostro territorio) delle istituzioni Comuni, Province, Regione, Governo, insistono per stoccare 1miliardo 200milioni di metricubi di metano a ciclo semestrale (immettendolo
nello stoccaggio dei vecchi pozzi dimetano esausti, da aprile a settembre e prelevandolo da ottobre a marzo così per i 40 anni di durata della concessione...) con una centrale di immissione da 52 MW (potrebbe dare
corrente ad una città di 75-80.000 abitanti..) che brucerà 120 milioni di metricubi di metano per buttare metano nel sottosuolo, con pesanti emissioni di PM2,5, NOx, CO, CO2 ed altro particolato ultrafine e con miliardi di metricubi di fumi a 550° nell'atmosfera estiva della torrida Pianura Padana lombarda?
A chi giova questa operazione? Chi ci guadagna? Chi paga i danni provocati da una attività considerata arischio di incidente rilevante soggetta alla Direttiva Seveso DLgs 334/1999, a subsidenza, a sismicità indotta da attività antropiche (Delibera sopracitata n. 9604 Regione Lombardia)?
Eppure nelle Relazioni finanziarie di Stogit 2010, di Stogit 2011, di Edison 2010, di Edison 2011 si dichiara che per i "Rischi
Operation ... le Società sono assicurate... ma... non sono coperti certi rischi...": chi tutela i cittadini? In Germania ed in Olanda 24 ore su 24 l'informazione su scosse sismiche provocate da attività indotte sono disponibili sui siti internet con l'indicazione di dove recarsi per i rimborsi dei danni: in Italia non solo non si studiano pubblicamente gli stoccaggi ed i loro effetti, ma i dati vengono girati dalle Società ad Arpa una volta all'anno: a che serve questo "segreto " di Pulcinella? In Italia ci sono ancora oggi (18 settembre 2012) cittadini e famiglie che devono essere rimborsate per i danni (ed i lutti) subiti nel disastro del Vajont del 9 ottobre 1963...
Perchè i progetti di stoccaggio del metano (fonte fossile non rinnovabile, gas serra climalterante, gas letale...) vengono proposti a Romanengo (zona sismica (ITIS 104), a Bagnolo Mella con Capriano del Colle (faglia sismica del Monte Netto generatrice del terremoto di Brescia del 1117, vicina a Salò terremto 2004 e ITIS 069), a Cornegliano Laudense (LO) sisma del 1951 da
eruzione pozzo metanifero? O come a San Felice sul Panaro - faglia sismica di Mirandola nota a tutti, tranne che "a quelle autorità che negavano fino al giorno prima del sisma del 20 maggio 2012, la possibilità di un terremto in quella zona...".
Perchè i siti di stoccaggio vengono previsti nelle zone a tutela ambientale: Bordolano - Parco Oglio Nord, Bagnolo
Mella-Capriano del Colle-Parco del Monte Netto, Romanengo-Parco Pianalto della Melotta, Sergnano-Parco Palata del Menasciutto, tutte zone ricche di ZPS e SIC?
Ad oggi i Comuni della sola Lombardia coinvolti nei progetti di stoccaggio sono 116, con centinaia di migliaia di abitanti spesso o del tutto ignari di cosa sta capitando sotto iloro piedi...Con numerosi Comuni che non hanno
neppure il progetto a disposizione per effettuare commenti o prese di posizione a difesa dei loro cittadini, che non sono coinvolti in accordi di programma o di protocolli di intesa necessari per progetti sovracomunali e
sovraprovinciali.
Pensate, cari Amici, che di fronte alla complessità di un progetto di stoccaggio, abbiamo la testimonianza con lettera scritta di Comuni, come il Comune di Quinzano d'Oglio e di altri Comuni della zona, dove Sindaco ed
Assessori si sono accontentati della spiegazione orale del "PROGETTO BORDOLANO STOCCAGGIO" da parte di due tecnici di Stogit e delle rassicurazioni del Sindaco di Bordolano...
Questo accade a Bordolano e negli altri 15 Comuni coinvolti nel "Progetto Bordolano Stoccaggio di Stogit" nell'anno 2012!
Siamo a Bordolano, nel Parco Oglio Nord, in Provincia di Cremona, nel Nord Italia...
Sarà un caso fortuito, oppure è un "normale " modus operandi per cui basta un nome e tute le porte si spalancano o si chiudono ermeticamente, come nel caso del Segretario Comunale (onnipotente, sic!) di Ripalta Cremasca che ci
ha negato la copia del Piano di Emergenza Esterna della centrale di stoccaggio di Stogit perchè "il plico è arrivato in busta sigillata dalla Prefettura di Cremona. Se vuole il Piano si rivolga a Stogit": ma il Piano di Emergenza Esterna va tenuto nel cassetto oppure va parteciapto ai cittadini e va praticato con esercitazioni di protezione civile come fanno nella vicina Svizzera?
Ma il nostro Paese ha proprio bisogno di tutto questo metano quando i consumi consolidati da anni (ed oggi in calo
del 5-6% per la nota pesantissima crsi industriale) sono dell'ordine di 83-85 miliardi di metricubi di metano-anno (compreso il metano per le centrali turbogas) a fronte di una disponibilità di circa 120 miliardi di metricubi di metano-anno?
E' una necessità  vera della comunità nazionale, oppure è solo un mercato fatto di dare-avere, di costi all'origine e prezzi di vendita?
Perchè non si sviluppano politiche e si finanziano ricerche per promuovere il risparmio energetico dall'edilizia abitativa a quella industriale, per la mobilità sostenibile, per le attività libere dalle energie da fonti fossili?
Gridiamo il nostro "STOP" alle nuove trivellazioni da Bordolano, all'Adriatico, alla Sicilia!
Gridiamo il nostro "Sì!" alla salvaguardia della natura, del Creato, dei Beni Comuni patrimonio di tutta l'Umanità da
salvaguardare per le future generazioni!
Se voelte darci una mano, fate girare questa notizia!
Fatto? Avetre impegato nel modo migliore 10 secondi della vostra esistenza!
Grazie! A presto!
Ezio Corradi
Vicepresidente Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia

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