Mazzolari aveva ricevuto l’incarico dalla Pontificia opera di assistenza di descrivere in un volume le molteplici attività caritative dell’ente vaticano che distribuiva in tutta Italia ingentissimi aiuti provenienti anche dall’estero.
Il libro avrebbe dovuto intitolarsi La carità del papa, dato che doveva essere un omaggio della Poa a papa Pacelli per i suoi 80 anni.
La vicenda del libro scritto e non pubblicato è particolarmente intrigante e svela aspetti ancora poco conosciuti del cattolicesimo italiano del dopoguerra.
Oltre alle traversie della pubblicazione, il libro di Mazzolari è però estremamente rilevante perché si presenta come un’ampia meditazione sulla misericordia di Dio e sulla “perenne maternità della Chiesa”.
La parte conclusiva è poi una rilettura dell’“inno della carità” di san Paolo e un preoccupato appello alle ragioni della pace: per don Primo, la carità era non soltanto una chiamata inevitabile per i cristiani, ma era anche il fondamento della pace, perché “Per dove è passata la carità, ripassano a fatica i carri armati”.
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