I tagli sulla salute, il ruolo dell'Inail e del governo, il rapporto tra questi soggetti e il sindacato. Nella giornata dedicata alla sicurezza a Corso d'Italia, le conclusioni del segretario: "Gli rls diventino soggetti della contrattazione"
“Il tema salute e sicurezza non è un tema estraniabile dalla capacità anche culturale di costruire la convinzione che il luogo in cui sei e il modo in cui lavori determinano le tue condizioni di salute. Così come noi non possiamo non considerare che facciamo questa discussione in un paese in cui contemporaneamente il tema della rinuncia alla cura e all'accesso del servizio sanitario sta diventando uno dei grandi temi del disagio economico e sociale”. Ha esordito così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, nelle conclusioni al termine di una lunga giornata di confronto sui temi della sicurezza e della salute sul lavoro. Un'iniziativa della Cgil dal titolo "Le proposte della Cgil per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, rappresentanza, contrattazione, legislazione, innovazione e ricerca". Al centro del dibattito la figura e il ruolo degli rls, la necessità che diventino soggetti della contrattazione, i tagli sulla sicurezza, il ruolo dell'Inail e del governo, e il rapporto tra questi soggetti e il sindacato. L'intervento è stato trasmesso integralmente da RadioArticolo1.
“Una parte non piccola della popolazione italiana – ha continuato Camusso – ha difficoltà a curarsi, e questo già vuol dire che abbiamo saltato la prevenzione. O si costruisce una coscienza, o l'idea della prevenzione non si può imporre da fuori. E' un tipo di approccio alla coscienza di sé, innanzitutto, che costruisce poi una domanda che è rivolta al servizio sanitario nazionale, alle modalità con cui si muove, ma anche ai luoghi in cui ci si trova e le condizioni e i condizionamenti che determinano rispetto alla salute e al modo di prevenire i problemi e di curarli laddove ci siano. Se questa è una parte del lavoro preparatorio della costruzione di una domanda di prevenzione e di tutela, è evidente che una domanda di questo tipo non può che avere una conseguenza diretta nella contrattazione. Perché non ci si trova in condizioni di immaginare che quella che è una domanda di diritto sia separata dal luogo in cui si determinano cambiamenti organizzativi. La relazione tra l'rls e la rappresentanza sindacale è strettissima, e bisogna interrogarsi sul fatto che se questa integrazione non ha funzionato, ovviamente l'organizzazione ha sbagliato qualcosa”.
Quindi afferma Camusso, “il tema che bisogna affrontare è la qualità della nostra contrattazione. Sappiamo bene che quando la tensione fondamentale diventa quella della difesa dell'occupazione, tante cose appaiono successive e meno importanti. Ma la discussione sul tema della crisi della contrattazione rispetto ai modelli organizzativi di impresa è da tanto tempo che non la facciamo. Avendo progressivamente costruito da un lato un bacino nel quale c'era tutta la competenza delle leggi, dei decreti applicativi di tutte le sostanze e non avendo travasato questo sapere dentro la contrattazione si è costituita una separazione”.
“Bisogna fare un salto di qualità – ha concluso il segretario generale della Cgil - che è in gran parte di ordine culturale.Se c'è un elemento che è indiscutibile in questa stagione è l'idea che la sicurezza è un costo che nella crisi si può tagliare. Però credo dobbiamo essere più efficaci nel far tornare tutto questo discorso nel grande tema della contrattazione. Poi il modo in cui ci si aiuta in questa discussione è la rete, il riferimento ai compagni, le riunioni che si fanno, alimentando quella capacità di confrontarsi concretamente su esperienze, buone pratiche, magari qualche volta sui successi e non. Non bisogna raccontarsi solo le cose positive, ma ci vuole la capacità di raccontarsi che è una parte del lavoro di formazione dei gruppi dirigenti. E' la realtà che ci permettedi porre al centro il tema della qualità della contrattazione e del rappresentare l'insieme delle esigenze dei lavoratori”.
2014-02-13
