Venerdì, 17 maggio 2024 - ore 11.17

Carcere disumano, scatta il rimborso

Il decreto, in particolare, prevede rimedi di tipo risarcitorio in favore di detenuti e internati che siano stati sottoposti a trattamenti inumani o degradanti

| Scritto da Redazione
Carcere disumano, scatta il rimborso

Sapete quanto ci tengo alla dignità dei detenuti e alla correttezza nell’applicazione delle pene e delle misure restrittive. Considero, perciò, un ulteriore passo avanti, l’approvazione, in prima lettura, alla Camera – ora al Senato –, del disegno di legge di conversione del decreto legge che prevede il risarcimento in favore dei detenuti reclusi in “condizioni inumane” e gli ulteriori interventi in materia penitenziaria tesi a risolvere il problema del sovraffollamento carcerario.

Il decreto, in particolare, prevede rimedi di tipo risarcitorio in favore di detenuti e internati che siano stati sottoposti a trattamenti inumani o degradanti, in violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei Diritti dell’uomo; restringe gli ambiti di applicazione della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari; stabilisce che il magistrato di sorveglianza possa avvalersi dell’ausilio di personale volontario; introduce nuovi obblighi di comunicazione per magistrati o tribunali di sorveglianza, circa i provvedimenti relativi alla libertà personale di soggetti condannati da corti internazionali; disciplina le modalità di esecuzione del provvedimento che dispone gli arresti domiciliari; estende ai maggiorenni di età inferiore a 25 anni le norme di favore previste dal diritto minorile sui provvedimenti limitativi della libertà personale; modifica l’ordinamento del Cor po di polizia penitenziaria.

In particolare, per compensare la violazione della Convenzione sui diritti dell’uomo, il decreto introduce, appunto, risarcimenti per i detenuti reclusi in “condizioni inumane” che vanno dallo sconto di pena, con un abbuono di 1 giorno ogni 10 passati in celle sovraffollate, al rimborso in denaro di 8 euro per ogni giornata in cui si è subito il pregiudizio.

E per dimostrare che non si tratta di chiacchiere, da qui al 2016 per i risarcimenti saranno disponibili 20,3 milioni di euro.

Paolo Cova (parlamentare PD) 

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