CIPRO: GISCARD D'ESTAING RIPROPONE LA VECCHIA EUROPA GALLO-CENTRICA
Il Presidente Emerito francese ipotizza l'evoluzione della Zona Euro in un soggetto politico con un suo Presidente. Chiusa la porta a nuovi accessi dal Centro dell'Europa
Una maggiore valorizzazione di un Eurogruppo chiuso a riccio ed una lode alla Gran Bretagna sono le reazioni del Presidebte emerito francese, Valery Giscard D'Estaing, a commento della crisi cipriota appena risolta con il salvataggio in extremis di Nicosia.
Come riportato da Gazeta Wyborcza, Giscard D'Estaing ha sottolineato la necessità di conferire all'Eurogruppo un ruolo politico più importante attraverso l'elezione del Presidente dell'organismo, autorizzato a coordinare e rappresentare i Paesi UE che hanno adottato l'Euro.
La Zona Euro, che l'ex-Presidente francese ha definito il nucleo solido dell'Unione Europea, secondo il Capo di Stato emerito transalpino deve essere preclusa all'ingresso di nuovi membri.
Come dichiarato da Giscard D'Estaing, il caso cipriota ha dimostrato come la sovrabbondanza di Paesi nell'Eurogruppo comporti la gestione della moneta unica europea a manovre di emergenza per evitare il tracollo dell'Euro e, di conseguenza, dell'Unione Europea.
Unica eccezione alla chiusura dell'Eurogruppo è la Polonia, che, giustamente, il Capo di Stato emerito francese ha indicato come il prossimo Paese che adotterà l'Euro dopo le Elezioni Presidenziali del 2015.
Per tutti gli altri Paesi interessati all'adozione dell'Euro, Giscard D'Estaing ha previsto l'organizzazione di referendum con il quorum per l'adesione nell'Eurogruppo fissato al 60%.
Infine, il Capo di Stato Emerito ha lodato la decisione del Primo Ministro britannico, David Cameron, di indire un referendum per la permanenza della Gran Bretagna nell'Unione Europea.
Giscard D'Estaing ha illustrato come l'iniziativa di Londra sia un'occasione per riflettere sulla natura dell'Unione Europea anche presso gli altri Paesi membri dell'UE.
La posizione del Presidente Emerito della Francia rappresenta una lettura pragmatica della realtà che, tuttavia, nel solco della visione gallo centrica dell'Europa, chiude la possibilità ai Paesi dell'Europa Centrale di prendere parte attiva nel futuro dell'UE.
Oltre alla Polonia, Paesi candidati all'adozione dell'Euro sono anche Lituania e Lettonia, e anche Svezia e Romania possono, anche senza l'adozione della moneta unica, contribuire al bene comune dell'UE, sopratutto sul piano sociale, industriale ed energetico.
Per questo, è bene non circoscrivere l'ambito del governo dell'UE ai soli Paesi che hanno adottato l'Euro, ma approntare una governance collegiale, che tiene conto della straordinaria risorsa presentata dai Paesi dell'Europa Centrale, dotati di un forte potenziale economico e commerciale da cui il 'Vecchio' occidente dell'Europa ha ancora molto da imparare.
Matteo Cazzulani
CIPRO: GISCARD D'ESTAING RIPROPONE LA VECCHIA EUROPA
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