Sabato, 21 giugno 2025 - ore 22.43

CNDDU Violenza tra minori a Salerno

Il volto di un ragazzo diventa simbolo di una crisi educativa

| Scritto da Redazione
CNDDU Violenza tra minori a Salerno

CNDDU Violenza tra minori a Salerno: il volto di un ragazzo diventa simbolo di una crisi educativa

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani esprime viva inquietudine e ferma condanna per l’ennesimo episodio di violenza giovanile avvenuto lo scorso 10 maggio a Salerno, dove un ragazzo di 14 anni è stato aggredito brutalmente da un coetaneo durante una festa di compleanno. L’aggressione, immotivata e avvenuta sotto gli occhi degli invitati, ha causato al giovane un occhio tumefatto, un dente scheggiato e un trauma alla fronte.

A denunciare l’episodio è stato il padre della vittima, il sociologo Luigi Bernabò, figura istituzionale e presidente del Consiglio comunale di Giffoni Valle Piana, che ha deciso coraggiosamente di pubblicare la foto del volto ferito del figlio sui social, per scuotere le coscienze e avviare una riflessione profonda sul dilagare della violenza tra i minorenni. Il suo messaggio è chiaro e diretto: "È il momento di riflettere sul ruolo della scuola, della famiglia e delle istituzioni".

Come Coordinamento, sentiamo il dovere di raccogliere questo appello e trasformarlo in azione concreta. L’episodio non può e non deve rimanere un fatto isolato nel vortice delle notizie quotidiane. È l’emblema di un disagio giovanile sempre più diffuso, alimentato da un clima sociale in cui l’empatia, il dialogo e il rispetto sembrano cedere il passo alla sopraffazione, all’indifferenza e alla spettacolarizzazione del dolore.

La scuola, in quanto presidio educativo e culturale, ha il compito irrinunciabile di promuovere l’educazione civica, l’alfabetizzazione emotiva e la cultura dei diritti umani fin dai primi anni di istruzione. Occorre rafforzare i percorsi di prevenzione, introdurre stabilmente momenti di riflessione collettiva, creare spazi di ascolto e confronto guidati da figure professionali preparate. È tempo di smettere di considerare la violenza tra giovanissimi come un’“emergenza” episodica, ma riconoscerla come sintomo di una crisi educativa sistemica.

Il Coordinamento lancia un appello al Ministero dell’Istruzione e del Merito affinché si investa nella formazione degli insegnanti sul tema della gestione dei conflitti, dell’educazione alla legalità e alla nonviolenza, e affinché si dia piena attuazione alla disciplina dei Diritti Umani, troppo spesso relegata a mera facoltatività.

Al giovane aggredito va tutta la nostra solidarietà, al padre il nostro sostegno per un gesto di responsabilità civile che ci chiama tutti a non girare lo sguardo.

La violenza si combatte con l’educazione, la prevenzione e la presenza attiva delle istituzioni. Non c’è più tempo da perdere.

Prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

 

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