Giovedì, 09 maggio 2024 - ore 19.24

Coldiretti-Governo-Regione, c’è il ‘piano salva stalle’. Voltini: ‘Grande risultato’

Entro 45 giorni il Governo si impegna a emanare un decreto per la ridefinizione delle zone vulnerabili, dopo il quale le Regioni avranno 30 giorni per disegnare la nuova mappa di gestione degli effluenti da allevamento

| Scritto da Redazione
Coldiretti-Governo-Regione, c’è il ‘piano salva stalle’. Voltini: ‘Grande risultato’

Sabato 29 novembre è stato firmato il “piano salva stalle” per la zootecnia della pianura padana. A Provaglio d’Iseo (BS), il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, il Presidente della Coldiretti Regionale Ettore Prandini, i Ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dell’Ambiente Gian Luca Galletti e l’Assessore Regionale all’Agricoltura Gianni Fava hanno siglato l’accordo nell’ambito del forum Made in Italy dopo Expo 2015.

«Un passo importante per la salvezza di un settore fondamentale per l’economica lombarda e italiana», spiega Prandini, Presidente della Coldiretti Regionale. «Dobbiamo evitare che chiudano centinaia di aziende in tutto il nord Italia con contraccolpi drammatici sia sui livelli occupazionali che sulla produzione agricola». In Lombardia, dove si munge il 40% del latte italiano e dove si alleva la metà di tutti i suini a livello nazionale, le stalle di bovini e suini nell’ultimo anno sono passate, secondo i dati dell’anagrafe zootecnica analizzati da Coldiretti, da 24422 a 24262, con un calo medio di 13 al mese. «La mancata revisione delle zone vulnerabili sarebbe un colpo mortale», afferma Prandini, «anche perché gli ultimi studi dimostrano che l’agricoltura ha un impatto di appena il 10% sulle falde: tutto il resto deriva da scarichi industriali e residenziali. La verità è che l’espansione edilizia degli ultimi anni ha non solo consumato suolo, ma anche stravolto gli equilibri ambientali dei nostri territori. E adesso una mappa vecchia di vent’anni rischia di danneggiare la nostra economia, mettendo in ginocchio la zootecnia senza per questo risolvere il problema».

«Per Cremona, terra di una zootecnia d’eccellenza che garantisce grandissime produzioni, questa è una partita vitale», sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona. «Il latte munto nelle nostre stalle e i suini dei nostri allevamenti sono base imprescindibile per grandi dop, dal Grana Padano ai prosciutti di Parma e San Daniele. È inaccettabile che questi tesori del made in Italy, insieme alla sopravvivenza stessa delle imprese agricole, vengano messi a rischio da una scorretta definizione delle zone vulnerabili ai nitrati». La zootecnia cremonese, sottolinea Coldiretti Cremona, è scesa dai 293885 bovini (di cui 151256 vacche) allevati nel 2010 a 288795 (di cui 146030 vacche) censiti a fine 2013. La suinicoltura allevava 1032211 suini (di cui 71999 scrofe) nel 2010 ed è scesa a 923937 (di cui 60431 scrofe) a fine 2013.

«Riportare giustizia e buonsenso in materia di direttiva nitrati significa porre fine a questo trend, salvando le imprese zootecniche e alcune fra le nostre più grandi eccellenze», conclude Voltini. «Una partita nella quale Coldiretti non ha mai gettato la spugna, proseguendo, da sola, nella sua azione. Il piano siglato con i Ministri per l’Agricoltura e per l’Ambiente è un grande risultato, tutto di Coldiretti».

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