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Colf d'Italia.Appello a Monti

| Scritto da Redazione
Colf d'Italia.Appello a Monti

"COLF D'ITALIA": L'APPREZZAMENTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Le Acli Colf: «Abbiamo contribuito anche noi a costruire questo Paese e ancora contribuiamo a tenerlo insieme con il nostro lavoro».

L'appello a Monti: «Ratificare al più presto la Convenzione di Ginevra sul lavoro domestico»

Roma, 18 novembre 2011 - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per il tramite del segretario generale alla Presidenza della Repubblica, ha inviato un messaggio di "vivo apprezzamento" alle Acli Colf per l'iniziativa di oggi pomeriggio a Roma, "Colf d'Italia. 150 anni di lavoro domestico per raccontare l'Italia che cura", inserita nell'elenco ufficiale delle
celebrazione per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

«Il presidente della Repubblica - si legge nel messaggio - desidera esprimere il proprio vivo apprezzamento per l'iniziativa "Colf d'Italia. 150 anni di lavoro domestico per raccontare l'Italia che cura", un convegno di
particolare interesse che affronta aspetti importanti della nostra organizzazione sociale: l'equità e l'efficacia del nostro sistema di welfare e la garanzia di diritti per tutti quei lavoratori che contribuiscono in modo determinante a integrare le prestazioni dello stato sociale e a sostenere la rete di cura nel nostro Paese. Negli ultimi decenni, infatti,
tali figure professionali sono state per lo più riscoperte da lavoratrici e lavoratori immigrati, troppo spesso impiegati in condizioni di tutela inadeguate. Nella gestione delle attività rivolte all'assistenza e alla cura sono coinvolte le famiglie, strutture pubbliche e iniziative di mercato. E' perciò necessario un attento coordinamento che sappia conciliare equità ed efficienza».

Nel ringraziare il Presidente della Repubblica per l'incoraggiamento e il riconoscimento del proprio ruolo "determinante", le Acli Colf ricordano «il contributo silenzioso di quelle donne e uomini che hanno partecipato e
partecipano tutt'ora alla costruzione della nazione: dalle balie alle 'serve' del passato, dalle colf alle "badanti" di oggi». «Abbiamo contribuito anche noi - afferma Raffella Maioni, responsabile nazionale delle Acli Colf - a costruire questo Paese e ancora contribuiamo a tenerlo insieme con il nostro lavoro».

Oggi le stime parlano di oltre 1 milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori domestici, la maggior parte donne e straniere, ma anche le italiane in questi anni di crisi si stanno riavvicinando a questo lavoro. L'emersione
del lavoro nero e la lotta allo sfruttamento, il riconoscimento sociale e l'affermazione piena di diritti come la malattia e la maternità: sono gli obiettivi fondamentali delle colf in Italia, che oggi hanno trovato finalmente un riconoscimento normativo nella Convenzione internazionale sulle lavoratrici e i lavoratori domestici del 2011, adottata dall'Oil - l'Organizzazione internazionale del lavoro -  lo scorso giugno a Ginevra.

Ora le Acli Colf chiedono all'Italia, e in particolare al neo presidente del Consiglio Mario Monti - che ieri al Senato ha promesso attenzione ai servizi di cura agli anziani - di procedere per ratificare al più presto questa Convenzione.

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