La notizia della settimana, importantissima, è che Cogeme-Rovato si oppone alla vendita di LGH ad A2A: le motivazioni addotte sono tipicamente “di mercato” (il compratore va scelto tramite gara) e pertanto non le condividiamo, anche se in termini tecnici potrebbero avere elementi di fondatezza. Il punto è un altro: questo stop è un problema o un’opportunità preziosa? Se lo si vede come un problema, le soluzioni le conosciamo (quelle a cui siamo ormai purtroppo abituati in Italia: si promette qualche cosa agli avversari e si risolve tutto a tarallucci e vino). Scriviamo queste poche righe per aggiungere la nostra voce al coro di quanti (numero sempre crescente e ancora una volta trasversale agli schieramenti politici) sono convinti che quel voto negativo ci regali una preziosa opportunità per fermarsi, aprire un confronto aperto sul futuro di LGH e lavorare seriamente alle alternative, che esistono. Certo, vendere tutto è la soluzione più semplice, ma è anche una sconfitta totale della politica e una rinuncia completa al controllo futuro sulla salute dei cremonesi e su tanti servizi fondamentali; quei servizi che dicono quanto il quotidiano di tutti è affrontabile o no, che fanno la differenza tra un cittadino che sente concretamente di essere parte di una comunità e un utente che esiste solo in funzione delle bollette che paga.
Ma ci vuole coraggio. Ripensare LGH in funzione dei servizi invece che del profitto finanziario è una strada più difficile, ma perché credere che i cittadini non siano in grado di capire e valutare bene quali cose stanno sui due piatti della bilancia? Sono cittadini sempre più informati e sempre meno disposti a farsi rincitrullire dalle favole sui “giganti buoni”.
Per parte nostra stiamo organizzando nuove presentazioni del minidossier fuori Cremona e stiamo studiando i risultati del convegno internazionale che il Forum Acqua ha svolto pochi giorni fa a Roma, entro il quale una delle sezioni era dedicata proprio alle fusioni delle multiutility in Italia e al loro stato di salute. Perché Cremona non è un’isola: ciò che succede qui succede anche per interessi enormi che hanno sede altrove.
Per il Comitato Acqua Pubblica del Territorio Cremonese, Giampiero Carotti