Mercoledì, 01 maggio 2024 - ore 23.48

CoronaVirus Tamponi agli anziani RSA .Ci hanno dimenticati |Riccardo Piccioni

Il Presidente Riccardo Piccioni della RSA Fondazione Germani di Cingia del Botti risponde alla lettera il signor Luca AnselmiL’esigenza di fare i tamponi a ospiti e dipendenti non ha bisogno di essere illustrata. E’ la Regione Lombardia che deve decidere

| Scritto da Redazione
CoronaVirus  Tamponi agli anziani RSA .Ci hanno dimenticati |Riccardo Piccioni

CoronaVirus  Tamponi agli anziani RSA .Ci hanno dimenticati |Riccardo Piccioni

Il Presidente Riccardo Piccioni  della RSA Fondazione Germani di Cingia del Botti risponde alla lettera il signor Luca AnselmiL’esigenza di fare i tamponi a ospiti e dipendenti non ha bisogno di essere illustrata. E’ la Regione Lombardia che deve decidere

Come Fondazione Germani siamo abituati a occuparci delle persone che abbiamo in carico con professionalità ed umanità, cercando di fornire la migliore assistenza possibile, senza fare polemiche e non cercando visibilità sui media.

Per questo motivo è la prima volta che, come Fondazione, ci esprimiamo sulla emergenza che il Coronavirus ha determinato nelle nostre strutture. La lettera del familiare di un nostro residente, che esprime parole di apprezzamento per il lavoro degli operatori, toglie il velo, casomai ce ne fosse bisogno, ad un problema che collettivamente, attraverso le diverse associazioni a cui apparteniamo, abbiamo da tempo fatto presente a tutti i livelli, sia istituzionali che politici: travolti dall’ondata di malati e di morti ci si è scordati delle strutture dove si eroga assistenza alle persone più fragili della società, quelle a maggior rischio a cui apparteniamo.

Non ci si è ricordati di noi per la dotazione di presidi da fornire ai dipendenti che, nonostante i continui disperati tentativi di acquisto, vengono bloccati o dirottati su altri enti, per il blocco degli ingressi nei confronti di visitatori e parenti, attuato dalle strutture in modo autonomo, senza indicazioni di legge, ma sulla scorta della conoscenza dei nostri medici ed ora, ancora, non ci si ricorda di noi per i tamponi che permetterebbero di evidenziare chi ha contratto il virus attuando precise politiche di isolamento ed effettuando cure tempestive, riducendo così il rischio di contagio.

La Fondazione sta cercando di tutelare i propri residenti ed i propri dipendenti nel miglior maggior modo possibile: dotandoli di presidi di protezione di livello maggiore di quanto richiesto dai protocolli, adottando strategie di isolamento dei casi, effettuando la misurazione della temperatura per i dipendenti, promuovendo lo smartworking ed anche sollecitando in tutti modi le autorità competenti a fare tamponi.

Fino ad ora senza risultato. L’esigenza di fare i tamponi a ospiti e dipendenti non ha bisogno di essere illustrata; solo in questi giorni la Regione Lombardia si è pronunciata a favore di un controllo più pressante del territorio ed anche dei casi asintomatici. Speriamo che cambi qualcosa, ma velocemente, perché il tempo è elemento decisivo.

Nel frattempo, continuiamo a prenderci cura delle persone che ci sono state affidate con tutta la professionalità e l’attenzione che anni di lavoro e studio ci hanno insegnato e ringraziamo associazioni e persone che in modo diverso ci dimostrano la loro vicinanza e sostegno.

Siamo consapevoli della criticità del momento, siamo al fianco di chi si sta prodigando indefessamente per curarci negli ospedali, siamo accanto ai nostri operatori con riconoscenza e senza riserve, ma la guerra, e questa è una guerra, ha bisogno non solo di professionalità, disponibilità e cuore per essere combattuta, ma anche di armi e dotazioni.

Le nostre armi e dotazioni sono presidi, tamponi, regole chiare e tempestive, una visione a lungo termine alla quale fare riferimento.

Riccardo Piccioni Presidente della Fondazione Elisabetta Germani, Cingia de’Botti

Il Presidente Riccardo Piccioni risponde alla lettera il signor Luca Anselmi,  pubblicata sul giornale La Provincia  in data 25 marzo u.s.

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