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Costi alti e burocrazia affossano l’autotrasporto cremonese| CNA

| Scritto da Redazione
Costi alti e burocrazia affossano l’autotrasporto cremonese| CNA

Comunicato stampa della Presidenza della CNA FITA di CREMONA riunita il 9 novembre scorso
Cremona 12 novembre 2012 - La Presidenza dela CNA Fita di Cremona si è riunita per analizzare la situazione economica delle imprese di trasporto ed esprime viva preoccupazione per la tenuta del tessuto imprenditoriale del settore nella provincia di Cremona. Il costo del carburante è una delle componenti che incidono maggiormente sui costi aziendali e che negli ultimi anni dal 18 % è passato al 32 % e di converso, sul fronte dei compensi, le tariffe sono diminuite o nella migliore delle ipotesi sono invariate rispetto a 2005.

Non possiamo che auspicare l’approvazione a breve della reintroduzione dell’accisa mobile così come richiesto dalla FITA e sulla quale ormai anche importanti convergenze si sono formate nel panorama delle associazioni.

La spinta inflazionistica derivata dai continui aumenti delle accise e quindi del prezzo finale del carburante sta seriamente pregiudicando la liquidità delle imprese di autotrasporto senza alcuna possibilità di recuperare questi aumenti sul mercato. L’aumento dei prezzi inoltre non fa che deprimere anche il potere d’acquisto dei consumatori frenando di conseguenza i consumi e la ripresa.
Le nostre imprese sono letteralmente stritolate da questa spirale inflazionistica dove il carburante gioca un ruolo fondamentale.

Il caro gasolio sta prosciugando la già ridotta liquidità, le banche riducono gli affidamenti e con il prezzo italiano del carburante alle stelle la concorrenza straniera è diventata insostenibile, con l’accisa mobile sarebbero possibili già piccole riduzioni di prezzo a partire dal primo gennaio. A questo si aggiungono aumenti come quello sull’iscrizione all’albo che non trova giustificazione,a nostro avviso, in un momento in cui il richiamo al rigore sulla spesa dovrebbe far riflettere anche i rappresentanti delle associazioni di categoria presenti all’albo.

Se ciò non bastasse richiamiamo l’attenzione ed esprimiamo tutta la nostra perplessità sugli innumerevoli impegni formativi cui sono e saranno sottoposti i lavoratori e gli addetti al settore che riguardano la formazione obbligatoria ed il rinnovo delle CQC.

Con ciò non vogliamo sottrarci ad obblighi che abbiamo anche noi sollecitato, poiché sappiamo che l’autotrasporto è sempre oggetto di cambiamenti ma, ad una formazione sovrapposta ed una tantum, noi preferiamo una formazione coordinata e continua nel tempo.
Un esempio solo: noi siamo obbligati a fare nel 2013 35 ore di formazione per il rinnovo della CQC,in Europa si fa invece la formazione continua con 7 ore ogni anno per 5 anni. Non era sufficiente copiare da chi è arrivato prima di noi? Ed infine, ma non ultimo, diciamo no alla burocrazia che anche in occasione della dimostrazione dei requisiti professionali dimostra ancora una volta incertezze e rigidità che gravano con ulteriori costi sulle aziende.

 

 

 

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