il candidato di centrosinistra, Andrea Virgilio, ha vinto, sia pure di strettissima misura e con una astensione a mia memoria mai verificatasi a Cremona, il confronto al ballottaggio contro Portesani.
A me sembra innegabile che una parte del successo di Virgilio vada ascritta alla promozione e all’ap p oggio di Luciano Pizzetti, sia come recordman delle preferenze sia con la costruzione della lista ‘Cremona sei tu’, che ha ottenuto un discreto risultato.
Ora, incassata la vittoria, il vincitore deve affrontare due questioni: la designazione degli incarichi nella futura giunta e una riflessione proprio sulla funzione di Pizzetti. Virgilio aveva dichiarato giorni fa di puntare a una «giunta tutta nuova con uno stile nuovo», progetto sicuramente condivisibile; ma quell’intenzione dovrà confrontarsi con le richieste di almeno una parte della giunta uscente, i cui componenti, avendo ottenuto numerose preferenze, aspirano verosimilmente ad essere riconfermati come assessori.
Per quanto riguarda Pizzetti, bisognerà vedere se l’ex parlamentare si accontenterà di fare il padre nobile della nuova giunta o, forte della sua leadership e della sua indubbia esperienza, intenderà ispirare la giunta stessa su una serie di questioni a venire, a cominciare dalle assegnazioni degli incarichi. Voglio dire che quello di cui la giunta Virgilio ha bisogno, a mio avviso, è di garantire unità di intenti ed evitare personalismi; diversamente, si rischia di finire come a Crema, dove la giunta del sindaco Bergamaschi si sta sfaldando tra assessori che si ritirano e consiglieri che abbandonano il consiglio.
E questa sarebbe una prospettiva di cui la città, tra progetti incompiuti da terminare e progetti solo annunciati ma da mettere a terra, farebbe volentieri a meno.
Vincenzo Montuori Cremona