Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 09.12

(CR) Pianeta Migranti. Disuguali già sui banchi di scuola

Un percorso a ostacoli per gli oltre 800mila minori studenti con "background migratorio".

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. Disuguali già sui banchi di scuola

(CR) Pianeta Migranti. Disuguali già sui banchi di scuola

Un percorso a ostacoli per gli oltre 800mila minori studenti con "background migratorio".  Il rapporto di Save The Children “Il mondo in una classe” lancia l’allarme e chiede la legge sulla cittadinanza.

 La scuola italiana soffre il calo demografico: quasi 71.000 bambini in meno rispetto a 7 anni fa frequentano la scuola elementare e le classi sono sempre più multiculturali.

Nella scuola dell'infanzia, su 100 alunni con "background migratorio" circa 83 sono nati in Italia; nella scuola primaria quasi tre minori su quattro (73,6%); nella scuola secondaria di I grado sono il 67% e nella scuola secondaria di II grado il 48,3%, quasi uno su due.

Il Rapporto aiuta a comprendere la relazione tra educazione e cittadinanza, e, in particolare, quanto i percorsi educativi e scolastici dei minori di origine straniera possano essere influenzati positivamente dal riconoscimento dello status di cittadina o cittadino italiano.

Tra gli studenti con background migratorio si registrano maggiori ritardi scolastici, casi di dispersione abbandono scolastico. Mentre gli studenti di origine italiana in ritardo nell'anno scolastico 2021/22 rappresentavano l'8,1%, quelli con cittadinanza non italiana erano il 25,4%, con un divario che diventa ancora più allarmante nella scuola secondaria di II grado (16,3% contro il 48,4%).

Le disuguaglianze si rilevano anche negli apprendimenti: al termine del primo ciclo di istruzione la percentuale degli studenti che non raggiungono le competenze adeguate in italiano, matematica e inglese (secondo i dati Invalsi 2023) tra gli immigrati di prima generazione è doppia (26%) rispetto agli studenti italiani o stranieri di seconda generazione.

A gravare sul percorso educativo dei minori con background migratorio, anche le condizioni di povertà economica e l'impatto della pandemia, che in molti casi ha comportato l'interruzione dell'insegnamento.

L'11% degli alunni con background migratorio ha dichiarato di aver avuto periodi di interruzione della scuola di 6 mesi o più contro il 5,9% degli studenti con genitori italiani.

Tra coloro che hanno risposto di aver smesso di frequentare la scuola per periodi prolungati e che non hanno cittadinanza italiana, l'8,3% indica tra le motivazioni principali il fatto che non ci fossero posti disponibili a scuola, il 3,2% la conoscenza limitata della lingua italiana, il 2,2% la necessità di aiutare i genitori a casa e il 2,5% il fatto che la scuola non sia utile. Queste percentuali scendono nettamente tra i minori con alunni che hanno la cittadinanza italiana: solo l'1,5% afferma di non aver trovato posto a scuola.

Con la petizione "Cittadinanza italiana per i bambini nati o cresciuti in Italia. È il momento di riconoscere i loro diritti!", Save the Children ha lanciato oggi una campagna (video) per la cittadinanza con la quale chiede al Parlamento italiano di riformare la legge sulla cittadinanza e consentire a bambine, bambini e adolescenti nati in Italia o arrivati nel nostro Paese da piccoli, figli di genitori regolarmente residenti, di diventare italiani prima del compimento della maggiore età.

Da troppo tempo l'Italia attende una riforma legislativa che riconosca piena cittadinanza ai bambini e alle bambine che nascono o giungono da piccoli nel nostro Paese, rafforzando così il senso di appartenenza alla comunità nella quale crescono e spingendo in avanti le loro aspirazioni per il futuro. È un'opportunità che il nostro Paese non può perdere.

 

 

 

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