Domenica, 28 aprile 2024 - ore 23.36

(CR) Pianeta Migranti. Da Caritas e Sindaci stop alle politiche di emergenza

Più di 100mila migranti sbarcati in Italia dall’inizio del 2023. Il problema è strutturale e va affrontato con una progettazione lungimirante

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. Da Caritas e Sindaci stop alle politiche di emergenza

(CR) Pianeta Migranti. Da Caritas e Sindaci stop alle politiche di emergenza

Più di 100mila migranti sbarcati in Italia dall’inizio del 2023. Il problema è strutturale e va affrontato con una progettazione lungimirante, non con una logica di emergenza e tantomeno a colpi di  propaganda. 

 Gli arrivi aumentano, nonostante gli accordi e i finanziamenti a Libia e Tunisia per fermare le partenze. Nonostante gli ostacoli posti alle ong dei salvataggi accusate di essere un ‘pull factor’; nonostante le disposizioni del decreto Cutro per contrastare l’immigrazione irregolare. Svanite nel vuoto le promesse elettorali del blocco navale, i porti chiusi, i rimpatri veloci. Solo parole!

Gli arrivi aumentano.

Secondo Oliviero Forti, responsabile Caritas per le politiche migratorie “un flusso di tale portata era facilmente prevedibile e si poteva gestire in modo certamente più efficace, invece di correre ai ripari mettendo sotto pressione i territori e utilizzando il sistema di accoglienza in maniera impropria.”

Il Governo, ha trasformato i Cas in una sorta di parcheggi per richiedenti asilo, ha eliminato i servizi primari; ha recentemente emanato una circolare in cui indica alle prefetture la cessazione immediata delle misure di accoglienza per coloro che sono titolari di protezione internazionale e speciale, senza aspettare il rilascio del permesso di soggiorno e senza provvedere al loro trasferimento nel Sai (Sistema accoglienza integrazione). Così, migliaia di migranti saranno espulsi dai Cas e mandati per strada con inevitabili conseguenze sociali per i territori. È una prassi illegale, figlia di una evidente incapacità di programmare l’accoglienza. Così, dai Cas si passa al caos!

È su questo punto -precisa Forti- che chiediamo un impegno concreto, già a partire dalle prossime settimane, affinché nel 2024 non ci si debba trovare nella stessa situazione di oggi. Programmare, significa prepararsi a gestire l’accoglienza, a partire dall’adeguamento delle strutture di primissima accoglienza come quella di Lampedusa, fino all’ampliamento del Sai. Non si può affrontare ogni anno il fenomeno degli sbarchi con la falsa speranza che l’anno successivo non ci saranno, o con l’illusione che gli accordi con i paesi di transito (Tunisia e Libia) produrranno una diminuzione dei flussi e delle morti. L’Italia ha bisogno di politiche lungimiranti sull’immigrazione e l’asilo.”

Particolarmente critica resta la situazione dei minori non accompagnati (10.258 al 14 di agosto) arrivati da inizio anno in Italia. Ragazzini, per i quali la legge Zampa prevede tutele e percorsi di inclusione a fronte però, di una carenza di strutture e fondi  adeguati, con la conseguenza che la loro accoglienza finisce a carico dei Comuni.

Il sindaco di Prato Matteo Biffoni, responsabile ANCI per l’immigrazione ha dichiarato: “Non ci sono gli hub di primissima accoglienza, non ci sono le risorse per la mediazione culturale per cui, le amministrazioni locali non potranno garantire il rispetto delle condizioni stabilite per legge e la responsabilità è dello Stato centrale.” 

In questi giorni, molti sindaci, anche della Lega, hanno denunciato pubblicamente, che sui territori l’accoglienza è al collasso. Pertanto, chiedono al governo un deciso cambio di rotta nelle politiche migratorie, a partire da una lettura ampia del fenomeno e dalla necessità di politiche strutturali, non emergenziali. 

I sindaci hanno indicato diversi possibili approcci da mettere in campo, tra cui: una seria  cooperazione allo sviluppo coi Paesi di partenza dei migranti (siamo il fanalino di coda europeo per gli stanziamenti). Una missione europea di salvataggio in mare, come è stato fatto in passato. Flussi legali e canali umanitari di arrivo. Un piano nazionale per fare entrare i migranti nel mondo del lavoro. Il superamento della Bossi-Fini. Un sistema adeguato di accoglienza e veri percorsi di integrazione. Occorre poi, farla finita con gli spot e la propaganda che fa dei migranti il pericolo numero uno del Paese, con l’effetto di generare allarme sociale e sentimenti razzisti.

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