(CR) Pianeta Migranti. Dove finiscono i migranti minori non accompagnati?
Un rapporto di Openpolis fotografa la situazione
Il contesto geopolitico è sempre più critico e il numero di persone in fuga da guerre, miseria, violenze è destinato ad aumentare. Bambini e adolescenti rappresentano il 30% della popolazione mondiale, ma tra le persone costrette a fuggire a livello globale, questa fascia d’età costituisce il 40%. La pericolosa fuga ne mette a rischio la vita e ha un effetto devastante sul loro sviluppo individuale.
Già alla fine di aprile 2024 le presenze in Italia di Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) erano 21.255. Quasi uno su quattro è di nazionalità egiziana e ucraina ma crescono i MSNA provenienti da Tunisia e Gambia.
Una ricerca pubblicata da Openpolis analizza nel dettaglio la presenza di bambini e ragazzi non accompagnati in Italia che vivono una condizione di estrema vulnerabilità, per tutte le difficoltà connesse al viaggio di migrazione e per l’assenza di un genitore o di un familiare di riferimento.
“L’accoglienza dei MSNA in strutture residenziali (come i centri di accoglienza) o in istituti dovrebbe rappresentare l’ultima scelta, facendovi ricorso solo quando soluzioni alternative, quali l’accoglienza in famiglia, non siano possibili o non risultino appropriate, e dovrebbe essere limitata al più breve tempo possibile”. Lo ha detto L’UNHCR (il 12 marzo 2024) al Comitato parlamentare europeo di controllo e vigilanza sull’attuazione dell’accordo di Schengen in materia di immigrazione. Perciò la prima opzione, quella più consona, dovrebbe essere l’accoglienza in famiglia o altre soluzioni che corrispondano a questi criteri; mai in strutture straordinarie ma all’interno del sistema dei centri SAI che prevedono l’inserimento nel tessuto sociale, corsi di lingua, assistenza psicologica e legale. Ma cosa avviene in realtà?
Dai dati dell’ultimo rapporto semestrale del ministero del lavoro, l’80% dei minori presenti in Italia al 31 dicembre 2023 erano ospitati in strutture di accoglienza. Di questo 80%, il 27% si trova in strutture di prima accoglienza, necessarie nelle prime fasi ma inadeguate per un percorso di integrazione. Non solo, spesso le strutture di prima accoglienza sono luoghi di detenzione, sovraffollati e spesso promiscui dove i minori sono fortemente a rischio di abusi e soprusi.
Il 53% è collocato nella seconda accoglienza, quella rivolta all’inclusione del minore, e purtroppo solo il restante 20 per cento è accolto in famiglia.
Il rapporto Openpolis rileva che alla fine del 2022 erano 6.347 i posti disponibili dedicati a MSNA nel sistema di accoglienza e integrazione (Sai) con maggiore diffusione capillare nel centro-Sud rispetti al centro-Nord. Tra i comuni, spiccano per capienza due città dell’Italia settentrionale (Milano, con 410 posti, e Bologna, 350), seguite da due siciliane: Catania (267 posti) e Palermo (200). Nessun altro comune raggiunge la soglia dei 200 posti disponibili. In ordine di classifica troviamo infatti Genova (183), Firenze (150), Torino (148), Marsala (145), Bari (117), Padula (nel salernitano, 114 posti) e Cremona (113). Negli altri 196 comuni in cui sono localizzati progetti Sai rivolti specificamente all’accoglienza dei MSNA, i posti disponibili risultavano alla fine del 2022 meno di 100 ciascuno.
Come procede l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati - Openpolis