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(CR) Pianeta Migranti. Ero Straniero analizza numeri e limiti del Decreto flussi

Nel 2022 solo il 30% di chi ha fatto ingresso in Italia è stato assunto e ha i documenti.

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. Ero Straniero analizza numeri e limiti del Decreto flussi

(CR) Pianeta Migranti. Ero Straniero analizza numeri e limiti del Decreto flussi

Nel 2022 solo il 30% di chi ha fatto ingresso in Italia è stato assunto e ha i documenti. Il sistema è inefficace, favorisce nuova precarietà e irregolarità. Va superato.

La campagna Ero straniero mercoledì 20 dicembre alla sala del Senato ha presentato il dossier “La lotteria dell’ingresso per lavoro in Italia: i veri numeri del decreto flussi“. L’approfondita analisi dell’impatto degli interventi normativi in materia di ingressi per lavoro, evidenzia tutti i limiti di un sistema definito «rigido e inefficace». Nel corso della conferenza per Ero Straniero sono intervenuti rappresentanti di Oxfam, Fcei, ActionAid, Asgi, ai quali si sono aggiunte le testimonianze di Assindatcolf, e della segretaria generale Flai Cgil Frosinone Latina.

 La lotteria del decreto flussi

La campagna ha illustrato il bilancio finale del decreto flussi degli anni 2022 e parte del 2023: a partire dai dati ottenuti attraverso una serie di accessi agli atti al Ministero, è emerso che solo un terzo delle persone ha ottenuto contratto e documenti.

«Per gli ultimi due anni le domande di ingresso per lavoro inoltrate sono più del triplo rispetto alle quote fissate. Migliaia di persone non entrano in Italia dopo aver ottenuto il visto. E solo il 30% delle domande esaminate, ottenuto il nulla osta, sono giunte a conclusione con la sottoscrizione del contratto di soggiorno e il rilascio del permesso di soggiorno», è stato evidenziato. Il quadro delineato dagli autori del dossier è tutt’altro che positivo e vengono evidenziate  delle criticità.

«Nel corso del 2022 e del 2023, le domande pervenute nei click day sono molto più numerose delle quote di ingressi stabilite per ciascun anno.

Le decine di migliaia di domande extra-quota corrispondono ad altrettante/i lavoratrici e lavoratori che sarebbero entrati in Italia regolarmente, in sicurezza, e avrebbero dato una risposta alla richiesta di manodopera di aziende e famiglie. Inoltre, un numero consistente di domande non arriva al secondo passaggio della procedura per l’ingresso, e cioè il rilascio del nulla osta. Si tratta di migliaia di posti di lavoro che vanno perduti.

Una volta ottenuti il nulla osta e il visto, una quota cospicua di lavoratrici e lavoratori non fa ingresso in Italia e il meccanismo si inceppa: anche in questo caso, migliaia di quote non si trasformano in posti di lavoro e ingressi regolari. Perchè?

Complessivamente il rapporto tra le quote stabilite e i contratti effettivamente sottoscritti (con conseguente rilascio del permesso di soggiorno) è molto basso per i due anni: infatti, il tasso di successo nel 2022 è del 30% per il canale stagionale e del 26% per il canale non stagionale; per il 2023 (fino ad agosto) è del 5,21% per il canale stagionale e del 2,05% per il non stagionale.

Ciò vuol dire che solo una parte di lavoratrici e lavoratori che entrano in Italia riesce a stabilizzare la propria posizione lavorativa e giuridica, ottenendo lavoro e documenti, mentre la maggior parte, impiegata dalle aziende col solo nulla osta, una volta terminato tale impiego, è destinata a scivolare in una condizione di irregolarità e quindi di estrema ricattabilità e precarietà. Quali sono le cause di tale fenomeno? Si tratta di intoppi burocratici o di comportamenti illegittimi da parte di datori di lavoro non affidabili?

Ero Straniero analizza numeri e limiti del Decreto flussi – Progetto Melting Pot Europa

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