Domenica, 28 aprile 2024 - ore 03.03

(CR) Pianeta Migranti. Mauritania centro di raccolta migranti espulsi dalla UE

Incontri congiunti tra Spagna, UE e lo Stato africano

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. Mauritania centro di raccolta migranti espulsi dalla UE

(CR) Pianeta Migranti. Mauritania centro di raccolta dei migranti espulsi dall’Europa

Incontri congiunti tra Spagna, UE e lo Stato africano

 La Mauritania, situata nell’angolo nord-occidentale del continente africano e affacciata sull’oceano Atlantico ha visto negli ultimi anni aumentare significativamente il passaggio dei migranti che cercano di raggiungere le Canarie e i Paesi UE. L’aumento potrebbe essere il risultato del rafforzamento delle misure contro le migrazioni nei paesi limitrofi che portano a deviare le rotte verso nuovi percorsi, rendendo la Mauritania un luogo di transito sempre più  “attraente” per raggiungere l’Europa.

Per frenare i flussi di migranti irregolari verso le Canarie, dove nel solo mese di gennaio sono sbarcate oltre 6.000 persone da caicchi salpati nell'83% dei casi dalla Mauritania, secondo i dati del ministero spagnolo degli Interni, Bruxelles assegnerà una partita di 200 milioni alla Mauritania, con l'obiettivo di intensificare i controlli e la gestione delle centinaia di migliaia di rifugiati che vivono nella regione.

La Spagna e lo Stato africano stanno avviando una forte partnership per combattere l’immigrazione irregolare e rafforzare la sicurezza dei confini attraverso lo scambio di intelligence, la formazione delle forze di sicurezza e della guardia nazionale, il rafforzamento del controllo delle frontiere e un supporto operativo per  affrontare gli arrivi. Tutto ciò è in linea con la politica dell’Europa che esternalizza il controllo delle frontiere per impedire ai migranti di passare il confine, e lo fa  sborsando montagne di soldi ai Paesi di transito delle rotte migratorie, senza tenere in conto dei conseguenti costi umani.

Questi “contratti” rispondono a pieno a due differenti esigenze: da una parte la necessità di sicurezza europea, dall’altra il bisogno finanziario dei paesi poveri, come per esempio la Mauritania dove circa metà della popolazione vive con due dollari al giorno. Non è una novità, visto che nella politica internazionale l’immigrazione viene utilizzata come strumento di pressione nelle negoziazioni politiche ed economiche. La Turchia per esempio, con la sua posizione geografica unica tra l’Europa e il Medio Oriente, ha utilizzato abilmente l’immigrazione nelle sue negoziazioni con l’Unione Europea.

L’accordo del 2016 è stato un punto di svolta, in cui l’Unione Europea ha accettato di pagare miliardi di euro ad Ankara in cambio del controllo del flusso di rifugiati verso l’Europa. Questo accordo ha dimostrato come i paesi possano sfruttare le crisi migratorie per rafforzare le loro posizioni economiche e politiche. Il tutto sulla pelle di flussi di persone disperate, considerate solo come merce di scambio in un mercato che calpesta i diritti umani.

 

 

 

 

 

 

 

 

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