Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 01.55

(CR) Presentazione del volume 'L’INFÈERNO A LA ME MANÉERA' di SERGIO MARELLI.

L’appuntamento è per giovedì 8 giugno alle ore 16 nella Sala dei Quadri del Palazzo Municipale di Cremona

| Scritto da Redazione
(CR) Presentazione del volume 'L’INFÈERNO A LA ME MANÉERA' di SERGIO MARELLI.

La Divina Commedia di Dante Alighieri è considerata uno dei capolavori della letteratura mondiale: dal Trecento fino ad oggi, essa è stata letta e commentata innumerevoli volte, ed è stata anche ripresa e rielaborata in diverse versioni, persino, nei tempi più recenti, attraverso i fumetti, i videogiochi, il cinema. In particolare, in Italia è stata sottoposta a diverse traduzioni dialettali, talvolta fedeli, talvolta parodiche, di livello certamente più basso dell’opera originale, ma sicuramente di alto interesse letterario e soprattutto linguistico.

Per il primo travestimento dell’opera dantesca si deve aspettare il Seicento, quando il messinese Paolo Principato, dell’ordine di san Francesco da Paola, la volse in siciliano.

Solo due secoli dopo, tra il 1804 e il 1805, il milanese Carlo Porta si impegnò nel ridurre in vernacolo milanese i primi cinque canti dell’Inferno, di cui solo il primo integrale.

Dall’opera del Porta comparvero innumerevoli versioni dialettali del capolavoro dantesco, ma veramente poche erano integrali: la maggioranza si limitava a una manciata di canti, alcune arrivavano a una sola cantica (quella dell’Inferno in particolare).

Nella storia del Comitato di Cremona della Società Dante Alighieri, un posto privilegiato appartiene alla LINGUA, Italiano e Dialetto, proprio nella realtà della vicenda dantesca, pensando che Dante derivò il Volgare dai 14 Dialetti al suo tempo in uso, sia pure in realtà diverse.

Tra il 1304 e il 1307, Dante compose il “De Vulgari eloquentia”, un trattato in lingua latina, che rimase interrotto nel XIV capitolo del libro II. L’opera affrontava un problema che potremmo chiamare linguistico, perché, dopo avere cercato quale sia l’origine della grande varietà delle lingue parlate, che egli fa risalire alla torre di Babele, Dante si ferma a lungo sui numerosi dialetti italiani, e sulla lingua degli scrittori.

Per Dante nessuno dei quattordici dialetti esistenti in Italia è degno di essere adoperato nelle scritture per le quali egli propose invece l’uso di un volgare che accogliesse in sé il fiore dei volgari italiani. Le ultime pagine italiane iniziano l’esame delle forme metriche, fermandosi sulla canzone, considerata come la più adatta agli argomenti elevati.

Così, Dante si interessò di Lingua, per approdare ad una sola lingua che coincidesse con un progetto di “Unità” italiana, di cui faranno tesoro i cultori delle lingue in seguito.

 Volendo rendere omaggio alla memoria di Sergio Marelli (1925-1996), appassionato traduttore in dialetto cremonese della “Divina Commedia”, il Comitato di Cremona della Società Dante Alighieri propone la bellezza del nostro dialetto, che a Cremona ebbe ed ha una lunga storia e di cui pure il sodalizio si è occupata in tempi diversi con un vivo interesse culturale, con la presentazione del volume “L’INFÈERNO A LA ME MANÉERA” di SERGIO MARELLI.

L’appuntamento è per giovedì 8 giugno alle ore 16 nella Sala dei Quadri del Palazzo Municipale di Cremona

Introdurrà il Sindaco Dott. Gianluca Galimberti, sottolineando la dimensione della nostra “Cremonesità” nel fascino del suo folklore. Il Dott. Agostino Melega e la Moglie Rosella leggeranno alcune pagine, del nostro inconfondibile Dialetto, che ci richiama con la “parola” a ciò che di più bello ci appartiene sul piano culturale.

Alla fine della Presentazione e della Lettura, interverrà il “Coro Paulli” del M° Giorgio Scolari, con quattro Canti della nostra cultura contadina.

 

 

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