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Crema In molti contestano l'orario sui 5 giorni al 'Munari'

La “settimana corta” prende le mosse dalla proposta del presidente della Provincia di Cremona, Paolo Signoroni, avvenuta nella riunione con i Dirigenti scolastici

| Scritto da Redazione
Crema In molti contestano l'orario sui 5 giorni al 'Munari'

L’ORARIO PROLUNGATO DI SETTE ORE, 5 GIORNI INVECE DI 6: QUANTO APPROVATO AL “MUNARI”, COL VOTO DI INSEGNANTI E PERSONALE CONTRO IL PARERE DELLA QUASI TOTALITÀ DI FAMIGLIE E STUDENTI, È UNA SCELTA DISSENNATA CONTRO LA QUALE I RAPPRESENTANTI DEI GENITORI DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO AGIRANNO IN OGNI SEDE

Il Consiglio d’Istituto ieri ha approvato, per l’anno scolastico 2023/2024 un orario prolungato di sette ore al giorno per cinque giorni, così che il sabato la scuola resti chiusa. La “settimana corta” prende le mosse dalla proposta del presidente della Provincia di Cremona, Paolo Signoroni, avvenuta nella riunione con i Dirigenti scolastici degli Istituti di istruzione superiore tenutasi il 18 novembre 2022 al fine di valutare e condividere possibili misure di contenimento energetico, durante la quale è stata espressa la richiesta di erogare nei plessi ove l’opzione sia compatibile con l’orario curricolare (va ricordato che il Liceo Artistico ha 35 ore settimanali: monte ore più alto di tutti gli Istituti di Istruzione Superiore), dall’a.s. 2023/2024 l’attività didattica in cinque giorni (dal lunedì al venerdì) anziché su sei giorni come attualmente avviene.

Il motivo addotto dal Presidente della Provincia è la situazione emergenziale rispetto ai costi del gas, dell'energia elettrica, del combustibile per riscaldamento e dei carburanti, che rende tassativa una politica di ottimizzazione.

Di conseguenza, la Dirigenza scolastica del “Munari”, con due circolari n. 107 del 19.11.2022 e n. 111 del 21.11.2022, di fatto immediatamente successive alla convocazione della Provincia, proponeva un sondaggio rivolto agli studenti e alle famiglie dei vari indirizzi, scadenti entrambi il 30.11.2022, senza darne ampia diffusione.

Il sondaggio così pubblicato senza alcuna informazione, riportato nella circolare n. 143 del 01.12.2022, ha dato un riscontro minimo da parte delle famiglie e degli studenti. Quando sia gli studenti che le famiglie hanno realizzato che qualcosa stava accadendo senza un adeguato percorso condiviso, c’è stata una comprensibile reazione: gli studenti si sono riuniti in Assemblea dichiarandosi totalmente contrari, ad esclusione di una sola classe quinta. È stato inoltre indetto il Collegio dei Docenti dove il risultato ha riportato una maggioranza favorevole e la proposta di cambiamento dell’orario è stata così portata all’ordine del giorno del Consiglio d’istituto del 14 dicembre.

I rappresentanti dei genitori, forti di una pressoché totale adesione della popolazione studentesca e delle famiglie che non hanno trovato ascolto nella dirigenza scolastica, hanno più volte sottolineato, sia durante il Consiglio indetto in data 14.12.2022, ove è stato richiesto il rinvio, sia nel Consiglio tenutosi ieri, che una deliberazione di tale portata necessitava doverosamente di rassicurazioni e approfondimenti che attualmente sono lontane dal concretizzarsi. Non a caso tutte le altre dirigenze scolastiche di Crema hanno fin qui atteso una conferenza di servizi che possa organizzare questa evoluzione dell’orario in modo collegiale e sistemico.

Per quanto sopra descritto, questa decisione della scuola ci sembra con ogni evidenza una incomprensibile fuga in avanti, senza intelligenza per la complessità, senza alcuna rassicurazione, ad esempio, in merito alla riorganizzazione in materia di trasporti pubblici e di utilizzo delle palestre provinciali, senza dialogo, senza interrelazione con temi fondamentali come il trasporto pubblico locale, la compatibilità e integrazione degli orari scolastici con il traffico veicolare di tutta l’area di Via Libero Comune; manca anche un qualunque ragionamento sulla compensazione, con adeguate pause (unica possibilità ragionevole, per un indirizzo come l’Artistico, sarebbe il rientro pomeridiano) e l’accesso a una alimentazione che non sia limitata alle vending machine.

Per intenderci: l’orario del futuro “Munari” sarebbe:

Per il LICEO SCIENZE UMANE E LICEO ECONOMICO-SOCIALE dal Lunedì al Venerdì dalle 8,10-14,00 con un intervallo 11,00-11,15 per cinque giorni la settimana.

Per il LICEO ARTISTICO e l'ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO dal Lunedì al Venerdì dalle 8,10-15,00 con due intervalli 11,00-11,15 e 13,55-14,10 per cinque giorni la settimana.

Se questi studenti lasciassero la scuola per il lavoro, non potrebbero per contratto lavorare sette ore senza una pausa di almeno trenta minuti. Uno scenario paradossale.

Ne emerge una scuola che pensa solo a sé stessa, non al benessere fisico e mentale degli alunni. Una dirigenza che mostra prepotenza nel metodo e disinteresse per gli effetti della propria decisione, mascherandola, questa volta, con una pseudo-ecologia che mortifica un tema che meriterebbe un approccio ben più serio.

L’istituto scolastico “Munari” ha scelto di concedersi un giorno libero in più a settimana caricandolo,con una distribuzione arbitraria e iniqua, sulle spalle di famiglie e studenti, avvilendo ancor di più l'inclusione dei ragazzi disabili che già attualmente faticano a rimanere a scuola per tutto l'orario ordinario e così perderebbero ancora più ore scolastiche. Come se questi obiettivi fossero privi di significato, privi di diritto di compartecipazione, come se non fossero la ragione stessa dell’esistenzadella scuola, il suo scopo.

Vogliamo subito chiarire che la quantità grottesca di vizi e storture del corretto processo democratico che abbiamo osservato e registrato - abbiamo fatto allegare al verbale del Consiglio di Istituto il riscontro dell'Assemblea di tutti i rappresentanti di classe dei genitori e dei rappresentanti d'Istituto (componente genitori) con l'esito dei sondaggi somministrati a tutte le classi per poter avere dei dati reali sul non consenso delle famiglie (su un totale di 58 classi, 39 contrarie alla settimana corta, 9 favorevoli, 1 pareggio, 9 astenuti/non rappresentati ) - saranno materia di approfondimento da parte nostra, insieme all’organizzazione di risposte pubbliche adeguate.

Contiamo anche sugli alunni: trattati come pacchi logistici, senza un corpo, senza bisogni alimentari, energetici, mentali, psicologici. Una sorta di fordismo fuori tempo massimo, di “amazonizzazione” della scuola. Contingentata, accelerata, inanimata. Tutto quanto le agenzie educative del nostro Paese dicono di aver appreso nella post-pandemia viene completamente ignorato: non possiamo permetterlo senza denunciare sgomenti l’accaduto e cercare con tutte le forze di impedirlo appellandoci a chiunque sia disposto ad ascoltarci.

La componente genitori del Consiglio di Istituto dell’I.I.S. Munari di Crema e le 39 classi contrarie:

Domanico Ilaria, Giorgia Ghidoni Elena, Mariani Paolo, Zaniboni Giuseppe

Mail x contatti Lista genitori  genitori.anchenoiperlascuola@gmail.com

Crema, 17 febbraio 2023

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