«La riforma della Pubblica Amministrazione in atto porta con sé una rimodulazione delle deleghe, dei servizi ai territori e una contestuale riorganizzazione dell’Ente»: così Carlo Vezzini, Presidente della Provincia di Cremona. «Un iter complesso e delicato, causa anche i drastici tagli alle finanze degli enti locali, ma che stiamo affrontando insieme ai Sindaci, alla Regione e al Governo per gestire al meglio il passaggio da Province ad Area Vasta».
Nello specifico, Vezzini aveva precedentemente definito l’assetto organizzativo a decorrere dal 1° gennaio 2016, approvando la nuova organizzazione e definendo le competenze in capo ai singoli Settori, in linea con il processo di riordino delle funzioni attribuite alle province e dalla successiva legge che ha previsto la riallocazione della materia dell’agricoltura, caccia e pesca presso la Regione.
In particolare, tali materie sono state scorporate da quelle dell’ambiente, fino a tale data gestite unitariamente all’interno di uno stesso settore, e le relative competenze sono state assegnate a due settori distinti (agricoltura, caccia e pesca/ambiente e territorio); sono, però, rimaste in capo al Settore Agricoltura, caccia e pesca, anche per ragioni di continuità dell’azione amministrativa, quelle attività e funzioni ambientali, che, in quanto strettamente connesse alla competenza agricola e a quest’ultima particolarmente contigue, erano gestite in stretta sinergia con quelle prettamente agricole.
A seguito di tale passaggio di competenze dalla Provincia alla Regione risulta necessario, altresì, assegnare la gestione delle guardie itticovenatorie (GIV) alla Polizia Locale. Resta confermata in capo a quest’ultima la vigilanza itticovenatoria che sarà svolta secondo direttive impartite da Regione Lombardia.