Dopo l'esecuzione dell'Inno Nazionale da parte di un ragazzo con la chitarra elettrica e il ricordo di quella tragica giornata attraverso la poesia di Mario Ghidotti “Tre rotaie” letta da Gianluigi Boldori, è intervenuto il sindaco Gianluca Galimberti.
Il primo cittadino, citando lo zio Alfredo Ricotti, deceduto nel bombardamento, ha voluto evidenziare che la vita deve essere vissuta ogni giorno intensamente, che la storia è formata dalle piccole storie, quelle di ognuno di noi:, sottolineando l'importanza di vivere in un'Europa “casa comune”. Il parroco di Sant’Ambrogio, don Carlo Rodolfi, ha quindi impartito la benedizione al monumento e alla corona d'alloro. Come da tradizione, la cerimonia, tenutasi alla presenza di autorità civili e militari, nonché dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e partigiane, si è conclusa con la messa nella chiesa di S. Ambrogio.
La corona d'alloro è stata quindi portata sotto la lapide, collocata su un edificio di quella che un tempo era conosciuta come Porta Milano, ora piazza Risorgimento, che reca la seguente epigrafe: “Come questa pietra immutabile il ricordo ed il compianto per i cremonesi vittime innocenti di bombardamento aereo vivranno eterni ammonendo pace tra i popoli”.