Sabato, 20 aprile 2024 - ore 04.49

Cremona Duro scontro Carletti-Virgilio sulla trasformazione area ex Feraboli da industriale in commerciale

Uno scontro duro nella maggioranza di centro-sinistra che sul destino di un’area che comprende anche il tema dello sviluppo della città. Carletti pone il problema- caro al ceto dei commercianti- di non far ‘morire le piccole realtà del centro storico- Virgilio invece dichiara in modo netto ‘NO al protezionismo’. E’ la prima volta che si palesa pubblicamente un scontro su contenuti veri. Che effetto avrà sulla stabilità politica della maggioranza? Si riuscirà a trovare una sintesi?

| Scritto da Redazione
Cremona Duro scontro Carletti-Virgilio sulla trasformazione area ex Feraboli da industriale in commerciale

Cremona Duro scontro Carletti-Virgilio sulla trasformazione area ex Feraboli da industriale in commerciale

Uno scontro duro nella maggioranza di centro-sinistra che sul destino di un’area che comprende anche il tema dello sviluppo della città. Carletti pone il problema- caro al ceto dei commercianti- di non far ‘morire le piccole realtà del centro storico- Virgilio invece dichiara in modo netto ‘NO al protezionismo’. E’ la prima volta che si palesa pubblicamente un scontro su contenuti veri. Che effetto avrà sulla stabilità politica della maggioranza? Si riuscirà a trovare una sintesi?

La risposta di Paolo Carletti  ( Consigliere Comunale PD e Segretario Provinciale PSI Cremona) all’intervista di Virgilio [che alleghiamo] :’Abbiamo letto la nota dell'assessore E amico Andrea Virgilio sul commercio e lo sviluppo della grande distribuzione a Cremona e, anzitutto, ci spiace leggere che l'intervento del presidente della commissione commercio a commento della notizia di nuovi possibili insediamenti di grande distribuzione commerciale, gli sembri fuori luogo. Crediamo sia doveroso per ogni cittadino, prima che legittimo, commentare il fatto che un'area industriale che da 150 anni da' lavoro a centinaia di cremonesi rischia di diventare a destinazione commerciale, con ciò riducendo enormemente le proprie potenzialità occupazionali e producendo un enorme ed esclusivo vantaggio al proprietario di quei terreni che, lo sappiamo, mai reinvestira' a Cremona. Parlare poi di protezionismo perché si spera che l'amministrazione disegni linee di sviluppo commerciale che non vedano nella grande distribuzione una risorsa, è francamente irricevibile e, questo si', del tutto anacronistico, visto che ormai la tendenza europea e nn solo, è quella di favorire consumi responsabili e non massificati.Definire i centri di vendita di 600mq come di negozi di vicinato ci lascia un pochino stupiti, ma Lasciamo la conta dei metri quadri ai tecnici, a noi tocca commentare il fatto che si considerino o meno delle risorse i centri di grande distribuzione, e per noi non lo sono, se non  Per l'indubbio vantaggiano che portano attraverso gli oneri di urbanizzazione.Ribadiamo che Mirare al rilancio del comparto commerciale cittadino, avere la giusta ambizione a diventare centro di riferimento dell'agroalimentare padano e considerare la grande distribuzione come una risorsa, sono valutazioni per noi del tutto incompatibili.

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Leggi L’intervista di Andrea Virglio sulla Provincia di  sabato 10 giugno clicca qui

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La prima lettera di Paolo Carletti  in qualità di  Presidente della  commissione  commercio  del Comune di Cremona : ‘Non siamo certo tra quelli che pensano che i parcheggi a corona siano la soluzione alla sosta in città, me via Goito può dare qualcosa più di un parcheggio, puo' e deve rappresentare uno spazio verde importante, in evoluzione,  sulla direttrice che dal Museo porta alla casa di Stradivari.

Restiamo invece alquanto colpiti dall'ipotesi di nuovi supermercati sull'area ex Feraboli, convinti come siamo che di grande distribuzione, Cremona, stia morendo. All'oggi, oltre gli enormi ipermercati, insistono sul territorio urbano 65 supermercati, ciò significa che tutti i cittadini cremonesi potrebbero essere ospitati contemporaneamente nei locali della grande distribuzione, lasciando deserta la città.Questo paradosso vuole chiarire che forse si potrebbero ritenere sufficienti le strutture di grande distribuzione già presenti ed assegnare destinazione differente da quella commerciale ai contenitori vuoti della città.

Perché, sia chiaro, nessuno costruisce un supermercato dove e quando vuole, ma solo dove e se l'amministrazione glielo permette, ed allora conto sul fatto che questa amministrazione non permetta la costruzione di nuovi centri di grande distribuzione. Anche perché sarebbe sempre meno perseguibile quel rilancio del centro a cui si sta lavorando: considerare i nuovi supermercati delle risorse è una legittima scelta politica, che però è incompatibile con un serio progetto di rilancio del comparto commerciale cittadino; non è possibile far stare insieme le due cose, per forza una delle due diventerebbe miraggio.

Qui la questione è molto chiara: o si considerano delle risorse i nuovi insediamenti di grande distribuzione, o no, il sottoscritto presidente della commissione commercio, socialista, non li considera tali, ci auguriamo che anche l'Amministrazione la pensi così.

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