Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 03.49

Cremona e le sue strade.Via Francesco Genala di Laura Bosio.

| Scritto da Redazione
Cremona e le sue strade.Via Francesco Genala di Laura Bosio.

Via Francesco Genala, politico ministro e riformista
Inizia in piazza Quattro Novembre e si snoda per un buon tratto, fino a sfociare in via del Giordano. E’ via Genala, una strada tranquilla, caratterizzata da numerose villette.

Francesco Genala, a cui la strada è intitolata, di origini soresinesi, nacque nel gennaio 1843, sotto il dominio asburgico, da una famiglia relativamente benestante. Rimasto orfano di entrambi i genitori a tredici anni, fu accolto nella vicina Soncino da alcuni parenti; quindi si recò dapprima a Milano e poi a Cremona per frequentare gli studi superiori.

Le guerre
Appena sedicenne quando scoppiò la II guerra di indipendenza contro l'Austria, Genala tentò invano di sconfinare in Piemonte; riuscì invece a raggiungere Massa, dove poté arruolarsi coi volontari dei Cacciatori della Magra. Dopo l'armistizio di Villafranca, fu inquadrato nell'esercito del governo provvisorio dell'Emilia e acquartierato a Modena, dove gli fu consentito di iscriversi al primo anno della facoltà di giurisprudenza. All’indomani della partenza della spedizione dei Mille, l’ancora giovane Francesco si imbarcò a Genova con l’avanguardia del generale Giacomo Medici. La spedizione fu però interrotta quando la nave fu intercettata dalla flotta borbonica e condotta a Gaeta: trattenuta in quel porto per oltre venti giorni, poté riprendere il largo solo perché batteva bandiera statunitense. Giunto finalmente in Sicilia, Genala partecipò alla battaglia di Milazzo e risalì con Garibaldi l'Italia meridionale sino alla definitiva vittoria del Volturno, cui contribuì combattendo ai Ponti della Valle di Maddaloni. Quando tornò a Modena, nel 1860, riprese gli studi, e l’anno successivo si trasferì a Siena, dove si laureò in legge nel 1862.
Scelse di svolgere il suo praticantato a Firenze, dove poté anche perfezionarsi negli studi letterari. Abilitato anticipatamente all'esercizio dell'avvocatura per consentirgli di prendere parte alla guerra del 1866, si arruolò nel 4° reggimento dei volontari garibaldini, comandato dal cremonese Giovanni Cadolini, distinguendosi il 4 luglio 1866 nel combattimento presso Vezza d'Oglio in Valcamonica.

I viaggi
Al termine del conflitto, affrontò un penoso viaggio per ritrovare un giovane suo compaesano risultato disperso, Antonio Ponzetti, per debito di riconoscenza verso la madre Luigia Vertua, che si era occupata di lui dopo la morte dei genitori. Solo nel gennaio 1867, dopo aver percorso Austria, Ungheria, Croazia nella speranza che fosse stato fatto prigioniero, riuscì a trovare e identificare il cadavere dell’amico, e a riportarlo a Soresina.
Genala aveva una grande passione per i viaggi: poco dopo, scelse di partire nuovamente, stavolta a scopo di istruzione. Passò dalla Francia al Belgio, all’Olanda, per poi perfmarsi a Berlino per circa un anno e mezzo, al fine di approfondire gli studi giuridici ed economici. Successivamente, un soggiorno di sei mesi a Londra gli permise di completare la preparazione politico-giuridica e di innestare sulle competenze amministrative e finanziarie acquisite in Germania i valori caratterizzanti  della tradizione britannica, a cominciare dal bipartitismo.

La vita politica
Fu da queste sue riflessioni che nacque il saggio «Della libertà ed equivalenza dei suffragi nelle elezioni, ovvero Della proporzionale rappresentanza delle maggioranze e delle minoranze», che portò Genala ad essere un nome noto al mondo politico e culturale, e gli aprì le porte del comitato promotore dell'Associazione per lo studio della rappresentanza proporzionale. La sua preoccupazione per il sistema elettorale era ispirata a una complessiva visione della società italiana, volta ad «annodare con vincoli politici, morali ed economici i cittadini di tutto lo Stato, a radicare e svolgere le libertà fondamentali». Il metodo proporzionale gli appariva, infatti, il solo capace di garantire a ogni cittadino elettore il diritto di sentirsi partecipe del governo del paese, tramite il suo deputato, che «siede alla Camera non per diritto proprio, ma per mandato altrui» e «deve trattare gli interessi nazionali in modo non opposto a quello pensato da coloro che l'elessero».
Secondo la sua opinione, il voto sarebbe dovuto risultare da una libera scelta personale, sottratta all'influenza di criteri di appartenenza territoriale e sociale oppure di un partito politico ridotto a «un mezzo di oppressione sull'individuo», mentre sarebbe dovuto essere «una difesa per l'individuo, un ravvicinatore dei particolari interessi, un elemento di nazionalità, un ausilio del governo».
Dalla frequentazione dei salotti intellettuali milanesi e fiorentini, Genala ottenne l’accoglienza nella società Adamo Smith, nel cui ambito si occupò della questione ferroviaria, destinata a rappresentare l'oggetto principale della sua successiva attività di governo.
La sua carriera politica era ormai lanciata. Fu così eletto socio ordinario all’accademia dei Georgofili, mentre la sua città natale, Soresina, lo eleggeva come proprio rappresentante alla Camera. Benché in stretti rapporti con la Destra fiorentina, Genala si schierò con la Sinistra, aderendo al programma di quest’ultima volto ad  allargare le basi delle istituzioni liberali e di ampliarne il respiro.
La sua attività parlamentare fu lunga e intensa: attraversò ben sette legislature (1874-1993), diventando membro di numerose commissioni speciali. Alla vita politica si sovrappose anche quella accademica: l'Istituto di scienze sociali Cesare Alfieri, che si era appena costituito a Firenze da una costola di quell'ambiente intellettuale di cui il Genala era divenuto autorevole esponente, lo chiamò alla cattedra di diritto internazionale pubblico (1876), cui si aggiunse quella di diritto costituzionale (1877). Nel corso degli anni divenne inoltre vice direttore e amministratore dell’istituto.
Per Firenze Genala fece molto, fino a compiere uno studio per il ripianamento dell'ingente debito contratto dal Municipio per far fronte alle opere pubbliche richieste dal trasferimento della capitale. Genala sostenne, «il principio che delle opere intraprese e degli oneri assunti dal Comune nell'interesse nazionale la nazione risponde». Genala sosteneva anche la richiesta di promuovere lo sviluppo cittadino con opifici, opere idrauliche e soprattutto istituti di istruzione ed educazione. Questo impegno gli valse l'elezione a consigliere comunale (1879) e la concessione della cittadinanza onoraria (1880).
La carriera politica, parlamentare e governativa del Genala si incentrò sui nodi della riforma elettorale e della rete ferroviaria. Egli diede, infatti, un decisivo apporto all'elaborazione della nuova legge elettorale politica, varata nel 1882, profondendovi la competenza dimostrata sin dal suo primo studio di circa dieci anni prima e l'esperienza maturata in seno alla costituita associazione proporzionalista, e battendosi per la tutela delle minoranze, impedita dal sistema elettorale uninominale. Fautore del governo rappresentativo e dell'alternanza bipartitica fra moderati e progressisti, il soresinese si batté per introdurre il collegio plurinominale ma con l'espressione di un unico voto, in modo da ampliare il ventaglio dei potenziali candidati che sarebbero risultati eletti raggiungendo un quorum anche ridotto. In subordine, proponeva l'adozione del voto limitato. Prevalse però l'opzione dello scrutinio di lista, da lui osteggiato perché tale da comprimere le minoranze o da costringerle a innaturali coalizioni, a detrimento del principio bipartitico.

La questione ferroviaria
La questione ferroviaria, di cui già Genala si era occupato da studioso prima che da politico, fu invece all'origine dapprima della sua partecipazione in qualità di relatore alla Commissione d'inchiesta sulle ferrovie, quindi della sua chiamata al ministero dei Lavori pubblici, essendo ritenuto il candidato più adatto a fare un ultimo tentativo per risolvere l'annoso problema della contrapposizione fra i sostenitori dell'esercizio governativo e quelli dell'esercizio privato. Genala ricoprì l’incarico fino all'aprile 1887, durante il governo Depretis. Il suo nome restò perciò legato al disegno di legge sulle convenzioni ferroviarie, che fu approvato nel luglio 1885. Nel suo incarico ministeriale Genala ebbe anche modo di occuparsi di bonifiche, poste e telegrafi, porti e linee di navigazione. Particolare fu il suo impegno a favore delle popolazioni terremotate di Ischia e Diano Marina, in occasione dei sismi che segnarono l'inizio e la fine del suo dicastero (1883-87).
Ritornato semplice deputato, non cessò di occuparsi della questione ferroviaria, riferendo alla Camera sul disegno di legge per le nuove costruzioni presentato dal suo successore.
Successivamente tornò a ricoprire l’incarico di ministro dei Lavori pubblici nel primo gabinetto Giolitti (1892). La sua influenza politica era crescente e fu determinante nella scelta di ricorrere allo scioglimento anticipato della Camera. Fu particolarmente apprezzato da Umberto I e il suo nome circolava fra i possibili candidati alla successione di Giolitti, sempre più invischiato nello scandalo della Banca romana, quando, di ritorno da un viaggio di studio compiuto in Savoia, Svizzera, Germania, Danimarca, trovò improvvisamente la morte l'8 novembre 1893.
Per disposizione di una sorella, le esequie si svolsero nel paese natale, in forma religiosa. Un suo lascito fu impiegato nella costituzione di un'opera pia per gli orfani poveri di Soresina, forse in ricordo della sua personale vicenda e in coerenza con la sensibilità assistenziale che aveva segnato  tutta la sua vita.

Altri articoli sulle strade di Cremona pubblicati da Laura Bosio

Cremona e le sue strade.Corso Pietro Vacchelli di Laura Bosio.
https://www.welfarenetwork.it/cremona-e-le-sue-stradecorso-pietro-vacchelli-di-laura-bosio--20111205/

Cremona e le sue strade. Via Attilio Boldori di Laura Bosio.
https://www.welfarenetwork.it/cremona-e-le-sue-strade-via-attilio-boldori-di-laura-bosio--20111116/

Cremona e le sue strade. Via Guido Grandi di Laura Bosio.
https://www.welfarenetwork.it/cremona-e-le-sue-strade-via-guido-grandi-di-laura-bosio--20111023/

Cremona e le sue strade. Via Cadolini di Laura Bosio.
https://www.welfarenetwork.it/cremona-e-le-sue-strade-via-cadolini-di-laura-bosio-20111004/

4754 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria