Cremona . Elezioni provinciali il centro destra pareggia anziché vincere di Giuseppe Trespidi 

Elezioni provinciali: il centro destra guardando il dito e non la luna pareggia anziché vincere

Nel totale disinteresse dei Cittadini si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio della provincia di Cremona. La “riforma Delrio” che ha dato origine al “Provincellum” ha azzerato l’elezione diretta da parte dei cittadini di tali organi sostituendola con una elezione di secondo livello fatta ogni due anni e riservata ai Sindaci ed ai Consiglieri comunali della Provincia. Quest’anno le elezioni si cono svolte in un giorno feriale: mercoledì 31 ottobre dalle 8 alle 22. Se nel 2014 si sono recati a votare 962 elettori su 1.322 pari al 72,7 %, nel 2016 gli elettori sono stati 780 su 1.316 pari al 59,7 % nel 2018 han votato in 735 su 1.326 pari al 55,43 %. Affluenza simile a due anni fa con elezioni che si erano svolte fino alle 20 in un giorno festivo. Il “disamore” per il voto si è verificato ancora nei Comuni fino a 3.000 abitanti dove si sono recati alle urne in 450 sui 929 aventi diritto pari al 48,44 %. La scarsa partecipazione al voto da parte degli amministratori dei piccoli Comuni è dipesa dalla presunta insignificanza del valore loro voto ponderato oppure dipende da altro come, ad esempio, una poca attenzione da parte della Provincia nei loro confronti? – si chiede il Segretario provinciale dell’UDC Giuseppe Trespidi – È senz’altro un bel terreno di analisi e di confronto perché, restando al peso specifico elettorale, la somma dei voti ponderati delle fasce di elettori fino a 5.000 abitanti è di poco inferiore alla somma dei voti ponderati delle fasce di elettori dei Comuni più grandi.

Ma oltre al “poco amore” dimostrato dagli amministratori dei Comuni più piccoli, che in totale hanno espresso 25.460 voti contro i 45.520 dei più grandi, c’è un altro dato su cui fare una riflessione più politica. – continua Trespidi – Tutti i partiti che culturalmente e valorialmente fanno riferimento al Centro destra: UDC, Noi con l’Italia, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia han voluto ancora guardare al dito anziché alla luna perché invece di fare una lista unica han pensato bene di presentarsi con due liste. Il “grande risultato” che hanno ottenuto è stato quello di eleggere 6 Consiglieri (3 per ogni lista) con 38.233 voti totali contro i 6 eletti dal PD che però c’è riuscito con solo 31.553 voti. Il capolavoro è stato quello di eleggere lo stesso numero di Consiglieri pur avendo quasi 7.000 voti in più. A questo punto in previsione di appuntamenti ed obiettivi importanti partendo dalle elezioni del Comune di Cremona, alle quali si aggiungono quelle di altri 90 Comuni, il Centro destra continuerà a presentarsi diviso oppure come auspico guarderà finalmente alla luna anziché al dito con obiettivi più importanti invece che fini solo a sé stessi? Problematiche e discussioni interne a ciascuna forza politica – conclude Trespidi – non devono pregiudicare il progetto di una lista unica di centro destra che consenta di avere affermazioni importanti a favore dei Cittadini e del territorio: sulle scelte strategiche non ci si divide ma si condividono anche se qualcosa non va come vorremmo oppure non ci soddisfano personalmente. Dobbiamo lavorare e impegnarci pensando al nostro territorio in un quadro che mette insieme tutti uscendo, una volta per tutte, dal ghetto miope dei calcoli di bottega o personali. Dobbiamo impegnarci in un paziente lavoro di cucitura del territorio con progetti strategici e prioritari per il futuro senza trascurare il presente e questo è un obiettivo sul quale le forze di centro destra devono puntare e lavorare seriamente non escludendo nessuno.

Giuseppe Trespidi  Segretario Provinciale UDC Cremona

Cremona 01 novembre 2018