Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 17.55

Padania acque. Unica società: ma la scelta non sono gli investimenti?G.Trespidi

Non sprechiamo l’opportunità di fare equità sia sulle tariffe sia in termini di efficienza aziendale sia riguardo ad una solidarietà territoriale

| Scritto da Redazione
Padania acque. Unica società: ma la scelta  non sono gli investimenti?G.Trespidi

Il Consiglio provinciale ha approvato la proposta di unificare in un’unica società Padania Acque Patrimonio – proprietaria delle reti idriche e senza dipendenti – con Padania Acque Gestioni – detentrice del contratto ventennale di gestione del Servizio Idrico Integrato -. La proposta di fusione è stata presentata ai Comuni soci di Padania Acque Patrimonio nel luglio 2014 dal Presidente Lanfranchi insieme alla proposta di commissionare uno studio per realizzarla. A sua volta Padania Acque Gestioni – non coinvolta nella definizione della proposta di fusione – nel gennaio di quest’anno ha commissionato uno studio per valutare quale fra le opzioni in campo: Padania Acque Gestioni che viene incorporata Padania Acque Patrimonio o viceversa oppure proseguire con Società separate. Il Consiglio provinciale  – commenta il Segretario Provinciale dell’UDC Giuseppe Trespidi – senza aspettare l’esito di questo studio, il cui esito si conoscerà entro la fine di febbraio, accelera di fatto una scelta ed un percorso condivisibile ma che poteva essere rinviato di alcune settimane. Il Comitato di indirizzo e controllo di Padania Acque Gestioni, promotore dello studio, pur esprimendo nel merito un parere positivo riteneva che la questione era opportuno affrontarla dopo i risultati dello studio che si conosceranno a fine febbraio. Non solo. Riteneva che avrebbe dovuto avere priorità la presentazione da parte del CdA di Padania Acque Gestioni di un piano di efficientamento aziendale insieme alla situazione degli affidamenti degli investimenti previsti dal Piano d’Ambito. Ma tant’è - conclude Trespidi – come si dice in gergo: cosa fatta capo ha! Ritengo invece che in questa circostanza i Sindaci e la Politica hanno la possibilità di fare in modo che il servizio idrico integrato abbia una tariffa non basata solo sui consumi ma che tenga conto di quanti utenti usufruiscono del consumo. Penso che sia cosa diversa un consumo di 200 metri cubi fatto da un nucleo familiare di uno o due persone da quello con nuclei familiari composti da 5 o 6 persone. Non sprechiamo l’opportunità di fare equità sia sulle tariffe sia in termini di efficienza aziendale sia riguardo ad una solidarietà territoriale la cui sperimentazione deve, finalmente, trovare una sua strada con corsia preferenziale.

Giuseppe Trespidi, Segretario Provinciale UDC Cremona

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