Egregio direttore, sulla stampa locale e anche su si parla, da diverso tempo, di un cosiddetto ‘cerchio magico’ costituito intorno al sindaco Galimberti e di tensioni all’interno della maggioranza che regge il Comune. Ora, se è vero che la definizione presenta qualche plausibilità, considerati certi rapporti e relazioni tra le persone, mi sembra che essa rischi di diventare un po’ sterile e ripetitiva. Infatti, che il sindaco si circondi di un gruppo di collaboratori di sua fiducia con cui essere costantemente in contatto, è un fatto normale e legittimo e deriva dalla facoltà, a lui giuridicamente riconosciuta, di scegliere autonomamente gli assessori della giunta. E’chiaro, quindi, che gli assessori dovranno rispondere a lui del loro operato, aldilà delle critiche loro rivolte e benché alcune scelte fatte dai diversi assessorati mi abbiano suscitato dei dubbi rispetto alle aspettative dell’anno scorso e abbiano rivelato una certa autoreferenzialità; in ogni caso, mi sembra ancora troppo presto per dare un giudizio sulla giunta nel suo complesso. Il vero e più grosso problema, secondo me, è invece rappresentato dalle tensioni all’interno della maggioranza che riguarda non tanto e non solo i rapporti dei partiti della coalizione con il sindaco ma piuttosto dei partiti tra loro e soprattutto le divaricazioni all’interno del Pd, partito egemone, almeno numericamente, nella coalizione, ma diviso tra diverse ‘anime’. Questo problema si può riscontrare in tante occasioni di discussione in consiglio comunale, dal destino dell’inceneritore (va dismesso o va tenuto in funzione?) alla raccolta rifiuti (va implementata o ‘frenata’?), fino al progetto dell’autostrada Cremona-Mantova (va realizzato oppure no?), tanto per citare i casi più evidenti, ma l’elenco potrebbe continuare. In tutti questi casi (ma probabilmente in altri ancora), ci si trova spesso di fronte a un atteggiamento ambiguo del Pd, con una parte del partito che appoggia le linee della giunta e un’altra che ‘frena’o ‘avanza dubbi’. E questo deriva, a mio avviso, tra le altre cose, dalla mancanza di una linea chiara e omogenea da parte della segreteria cittadina del partito, che dovrà pure mediare ma alla fine deve pur decidere e sostenere la responsabilità delle rispettive decisioni. Una situazione del genere, oltre che condizionare negativamente il lavoro dell’amministrazione comunale perché lo sottopone a continui ‘stop and go’, allontana e delude quella parte dell’opinione pubblica cremonese che aveva con il suo voto decretato la vittoria del centrosinistra nelle amministrative dell’anno scorso. Non vorrei fare la parte del ‘gufo’, rapace salito non certo per sua volontà alla ribalta delle cronache politiche ma che comunque svolge una funzione regolatrice all’interno dell’ecosistema, ma la primavera del 2019 è meno lontana di quanto sembri per chi volesse prendere in mano i destini di questa città.
Vincenzo Montuori (Cremona)
