Questo è accaduto mesi fa in seguito all’occupazione di uno stabile vuoto di proprietà del comune di Cremona divenuto per alcune settimane riparo per famiglie di senza tetto ma anche luogo di discussione pubblica e condivisione o periodicamente in occasione di picchetti del comitato antisfratto contro l’esecuzione dei provvedimenti giudiziari. Azioni che fanno clamore per il dispiegamento di forze dell’ordine ma che difficilmente ottengono – anche se fortemente richiesta dai protagonisti– una mediazione di tipo politico da parte delle istituzioni preposte. E questa mancanza è molto grave anche perché scarica la questione sfratti ad un problema di pubblica sicurezza. Se quello degli sfratti è un fenomeno in crescita nel nostro territorio in altre città come Torino, Roma, Milano è vera e propria emergenza abitativa. La crisi economica, la discontinuità lavorativa e la disoccupazione alimentano sempre più la condizione di precarietà generale delle famiglie, precarietà che diventa privazione dei diritti fondamentali delle persone ed emarginazione sociale. Il diritto all’abitare in condizioni dignitose non può non essere priorità politica e solido impegno per chi ricopre ruoli nelle amministrazioni locali, quelle più vicine ai cittadini. I comuni sono e devono tornare ad essere i principali attori delle politiche di inserimento abitativo e devono essere garanti del diritto all’abitare. Ma bisogna volerlo fare perché sulla “casa” gravano interessi di diversa natura, scelte politiche sbagliate, normative spesso inique, gestioni farraginose, ambigue e sicuramente inadeguate del patrimonio residenziale pubblico. Gli strumenti per far fronte all’emergenza abitativa ci sono e altri bisogna inventarli. Le istituzioni devono agire prevenendo e arginando situazioni di morosità e di aumento dell’indebitamento e devono poter garantire e allargare il blocco degli sfratti nei confronti di chi ha perso il lavoro, di chi è lavoratore precario o di chi ha basso reddito. E’ necessario incentivare affitti calmierati e concordati con gli enti locali, istituire e promuovere un fondo di garanzia e di copertura del rischio morosità, investire nella manutenzione e nel potenziamento dell’edilizia residenziale pubblica, sostenere strutture di accoglienza in grado di garantire sicurezza e dignità ai senzatetto. Il comune non può delegare ad altri soggetti la gestione degli alloggi di sua proprietà, deve esserne il responsabile diretto che opera secondo criteri di trasparenza, solidarietà e giustizia sociale. Perché la casa è un diritto essenziale e va garantito a tutti.
Francesca Berardi, Candidata Sinistra per Cremona Energia Civile
