Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 15.39

Cremona Nuove elezioni provinciali del prossimo 23 novembre. Dichiarazioni di un gruppo di sindaci

"Dopo settimane di fibrillazione, con notizie che si rincorrevano sui media ancora prima degli atti ufficiali, e spesso riportate parzialmente quando non addirittura destituite di fondamento, martedì il Consiglio provinciale si è riunito su convocazione del consigliere Rosolino Azzali, nominato vice presidente da Mirko Signoroni prima di dimettersi.

| Scritto da Redazione
Cremona Nuove elezioni provinciali  del prossimo 23 novembre. Dichiarazioni di un gruppo di sindaci

Cremona Nuove elezioni provinciali  del prossimo 23 novembre. Dichiarazioni di un gruppo di sindaci

"Dopo settimane di fibrillazione, con notizie che si rincorrevano sui media ancora prima degli atti ufficiali, e spesso riportate parzialmente quando non addirittura destituite di fondamento, martedì il Consiglio provinciale si è riunito su convocazione del consigliere Rosolino Azzali, nominato vice presidente da Mirko Signoroni prima di dimettersi.

Si sono approvati il bilancio consolidato e il Dup, nonché l' aumento di capitale sociale di Centropadane, e ratificata una variazione di bilancio resasi necessaria per finanziare anche la progettazione di sicurezza di due complessi scolastici.

Ad inizio seduta il vicesegretario dell'Ente Dott. Antonello Bonvini, ha dichiarato, su richiesta precisa dei consiglieri provinciali, dunque agli atti, testimone la stampa, quanto segue.

1) La nomina di Rosolino Azzali vicepresidente è legittima;

2) Gli atti compiuti da Mirko Signoroni, dal momento della proclamazione degli eletti alle dimissioni, sono validi;

3) La convocazione del Consiglio provinciale di martedì da parte del vicepresidente era valida e legittima;

4) Il parere pro veritate diramato nei giorni scorsi è stato acquisito dal vicesegretario senza un affidamento ufficiale da parte dell'Ente e non è vincolante per lo stesso.

Quanto sopra evidenziato va rimarcato, dopo settimane in cui si sono inseguite notizie che parevano più orientate a procurare allarme e delegittimare le istituzioni, piuttosto che a fare seria informazione.

Certamente il confronto di queste settimane si consuma su un terreno assai sdrucciolevole per tante ragioni. Una materia amministrativa complessa, in cui, se è vero che la lettera della norma (art. 60, punto 11 del D. LGS. 267/2000, il T.U.E.L.) è molto chiara, è pur vero anche che oggi le elezioni provinciali sono elezioni di secondo livello (il presidente è eletto dai sindaci e dai consigli comunali) ai sensi della Legge Delrio del 2014, con una disciplina diversa da quella del Testo Unico Degli Enti Locali e, secondo alcune interpretazioni della giurisprudenza, questa più recente legge avrebbe addirittura abrogato implicitamente le norme del T. U. E. L. che disciplinano l'elezione provinciale.  

Un ente provinciale che, in questo momento, così delicato e particolare, è privo di un Segretario Generale, quindi della figura di vertice sul piano giuridico amministrativo essendo venuto meno il rapporto di fiducia con la precedente funzionaria. Al contempo, l'Ente si avvale di un vice segretario che, per sua stessa ammissione nell'ultimo consiglio (con grande schiettezza e sincerità), non è esperto sulla materia elettorale, non essendosene mai occupato prima. Peraltro, come detto, materia fluida e di non immediata comprensione.

Pareri pro veritate raccontati dalla stampa (anche con qualche scivolone interpretativo) ancora prima che trasmessi ai consiglieri, che tuttavia nessun vincolo formale impongono all'organo consigliare, a maggior ragione su una materia delicata come la elettorale.

Un ricorso al giudice ordinario circa la ineleggibilità di un presidente già dimessosi, ampiamente pubblicizzato da due settimane sui giornali, con tanto di data di udienza che parrebbe fissata per il 12 dicembre prossimo, notificato alla Provincia e alla presidenza solo in data odierna. L’oggetto del ricorso peraltro sembrerebbe essere venuto meno, date le dimissioni di Mirko Signoroni.

Tutto ciò chiarito, oggi il vicepresidente ha finalmente convocato i comizi elettorali per tornare al voto del presidente della Provincia di Cremona il prossimo 23 Novembre.

La decisione delle dimissioni di Mirko Signoroni e della reggenza di Rosolino Azzali quale vice per accompagnare l'Ente a nuove elezioni ci pare la più corretta sotto un profilo formale e sostanziale. Un atto di rispetto nei confronti dell'Ente, degli amministratori - elettori e soprattutto dei cittadini.

Signoroni aveva vinto la competizione elettorale sul campo, con nettezza, ma di fronte a una condizione ostativa formale, che obiettivamente poteva compromettere la tenuta amministrativa e politica dell'Ente, ha messo a disposizione il proprio mandato in nome di un principio di correttezza e di rispetto e la parola ora deve essere necessariamente ridata agli elettori.

Altre ipotesi avanzate in questi ultimi giorni, vellicate anche tramite un parere legale largamente opinabile, reso da professionista la cui terzietà è quanto meno dubbia, data la lunga militanza nella Lega Nord, non acquisito con le formalità amministrative necessarie e comunque non vincolante, sono semplicemente surreali.

Non siamo in una competizione sportiva in cui, se il primo atleta viene squalificato, la medaglia d'oro viene assegnata al secondo. La democrazia è un poco più complessa, e anche rispettosa dei numeri e delle proporzioni. Qui c'è in gioco un decisivo criterio di rappresentanza politica che va tenuto in considerazione, Rosolino Bertoni non è stato eletto presidente, aveva perso la competizione diretta con Signoroni. La parola deve tornare agli elettori, senza se e senza ma.

Questo il risultato finale del percorso delle scorse settimane, che rimette in discussione l'esito finale delle elezioni provinciali e riconsegna la parola agli amministratori della nostra provincia, percorso che come consiglieri provinciali abbiamo deciso di sostenere con convinzione, assumendoci appieno le nostre responsabilità. Sgombrando il campo da equivoci, dietrologie, strumentalizzazioni e rispondendo a un criterio di correttezza, prudenza, tutela del primario interesse dell'Ente Pubblico e certezza degli atti emanati."

I consiglieri provinciali: Roberto Barbaglio, Simone Beretta, Stefania Bonaldi, Giovanni Gagliardi, Alex Severgnini, Diego Vairani

 

 

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