Martedì, 10 settembre 2024 - ore 07.28

Cremona Pianeta Migranti. Un referendum in Svizzera per definanziare Frontex.

Il prossimo 15 maggio, la Svizzera avrà l’opportunità unica di dire No a Frontex, l’agenzia di controllo dei confini europei.

| Scritto da Redazione
Cremona Pianeta Migranti. Un referendum in Svizzera per definanziare Frontex.

Cremona Pianeta Migranti. Un referendum in Svizzera per definanziare Frontex.

Il prossimo 15 maggio, la Svizzera avrà l’opportunità unica di dire No a Frontex, l’agenzia di controllo dei confini europei.

Mentre il parlamento svizzero ha deciso di rafforzare l’Agenzia europea per la protezione delle frontiere, Frontex, con 61 milioni di franchi svizzeri l’anno, gli attivisti hanno raccolto oltre 62.000 firme per un referendum che si terrà il 15 maggio. Se avrà successo, potrebbe portare la Svizzera ad essere il primo Paese europeo a decidere di togliere i finanziamenti a Frontex. 

Da anni, Frontex è accusata di una serie di complicità nei respingimenti di migranti in cerca di sicurezza nell'Ue, così che a fine aprile, il suo capo, Fabrice Leggeri, si è dimesso.

Secondo la rivista ‘Valori’ di Fondazione Etica:  “la decisione è stata assunta dopo la pubblicazione di un’inchiesta giornalistica condotta congiuntamente dal quotidiano francese Le Monde, l’organizzazione senza scopo di lucro Lighthouse Reports, il settimanale tedesco Der Spiegel e le testate svizzere SRF e Republik. Secondo l’indagine, Frontex avrebbe registrato come ‘operazione di prevenzione di partenze’ decine di respingimenti illegali di migranti in arrivo dalla Turchia.

I giornalisti si sono concentrati in particolare sull’operazione Poseidon, tra le frontiere marittime della Grecia e la Turchia. Essa riguarda 222 operazioni tutte catalogate, appunto, come “prevenzione di partenze”. L’indagine ha provato invece, che almeno in 22 casi i migranti sarebbero stati abbandonati a loro stessi. Si tratta di almeno 957 persone che sono state ritrovate alla deriva su gommoni di salvataggio senza motore”.

L’agenzia Frontex che è incaricata di sorvegliare i bastioni dell’Europa -in mare, per terra o dal cielo- è diventata anche l’affare del secolo. Basta ripercorrere anno per anno la dotazione finanziaria disposta a suo favore da parte dell’Unione europea per rendersene conto: da quota 6,3 milioni di euro circa nel 2005 si è passati a 333 milioni nel 2019, più 5.185%. Le previsioni per il periodo 2021-2027 contenute nel nuovo regolamento dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera entrato in vigore il 4 dicembre 2019, con il voto favorevole del Consiglio europeo e del Parlamento, sono di 1,1 miliardi di euro nel 2021 e poi ancora su, fino a toccare 1,9 miliardi nel solo 2025.

Con questi contributi Frontex avrà una forza permanente di 10mila unità entro il 2027 da dispiegare dentro il territorio dell’Unione o all’esterno; avrà assetti e forniture per esercitare un ruolo centrale in tutte le fasi relative ai rimpatri delle persone “irregolari” verso Paesi terzi. Non solo: sarà chiamata anche ad amministrare una serie di sistemi di sorveglianza e gestione dati, volti a “prevenire l’attraversamento irregolare” delle frontiere.

La Svizzera è il primo paese europeo in cui è nato un comitato che propone l'abolizione di Frontex.

E’ sostenuto dal partito socialista e dai verdi che chiedono che la protezione sia legata allo sviluppo del reinsediamento delle persone rifugiate in Svizzera. Le due cose devono andare di pari passo, affinchè la protezione delle frontiere sia fondata sui diritti umani, possa consentire di fare la domanda d’asilo, e affinché meno persone siano costrette a intraprendere la pericolosa via del Mediterraneo.

Il  Comitato referendario ha indetto delle giornate di mobilitazione ‘Action Days’ scegliendo date simbolicamente significative, per esempio il 22 aprile: giorno in cui, nel 2021, 130 persone sono annegate nel Mediterraneo nonostante Alarm Phone abbia chiamato le autorità per chiedere aiuto (per 10 ore intere) e un aereo Frontex abbia sorvolato i naufraghi limitandosi a sorvegliarli senza intervenire, e lasciandoli morire in mare. 

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