Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 15.56

Cremona Pianeta Migranti. L’Europa controlla i confini di ‘casa loro’

L’Africa occidentale è strategica per contenere il flusso migratorio e l’Europa intende schierare Frontex lungo i confini del Senegal

| Scritto da Redazione
Cremona Pianeta Migranti. L’Europa controlla i confini di ‘casa loro’

Cremona Pianeta Migranti. L’Europa controlla i confini di ‘casa loro’

L’Africa occidentale è strategica per contenere il flusso migratorio e l’Europa intende schierare Frontex lungo i confini del Senegal per pattugliare la rotta atlantica. 

La rotta delle migrazioni che dall'Africa occidentale punta verso le isole Canarie e la Spagna, in questo periodo, è la più letale. Dal Senegal partono a centinaia, per lo più giovani, in cerca di una vita migliore, a bordo di piroghe di legno, per un viaggio che dura anche due settimane e che spesso si trasforma in un naufragio.

Da tempo, l’UE finanzia la polizia di frontiera in Senegal, paese partner del ‘Migration Compact’, un accordo del giugno 2016 con cui l’Unione Europea e cinque stati africani (Senegal, Mali, Niger, Nigeria ed Etiopia) si proponevano di contrastare i trafficanti, di incrementare i rimpatri e i canali legali verso l’Europa, ed anche sostenere piani di sviluppo in questi paesi per scoraggiare  l’emigrazione. Queste decisioni, però non hanno fermato i migranti verso le Canarie e la Spagna, una rotta praticata per lo più da senegalesi, che ultimamente è notevolmente cresciuta, come sostiene l’organizzazione internazionale delle migrazioni (OIM).

Pertanto, la commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson, dopo una visita a Dakar con alcuni esponenti della Commissione UE e con la presidente Ursula von der Leyen, ha lanciato

un nuovo piano di collaborazione tra l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, Frontex, e il Senegal. "E' importante combattere il traffico di migranti" sia lungo la tratta atlantica e sia attraverso le frontiere interne, ha spiegato Johansson.

Per la prima volta quindi, a partire dalla prossima estate, truppe armate con uniformi europee potrebbero dispiegare risorse e attrezzature di sorveglianza per presidiare i confini del Senegal.

Lo scopo dichiarato da parte dell’Europa, è filantropico: bloccare i trafficanti di esseri umani, impedire i naufragi dei migranti sulle carrette del mare nel Mediterraneo, ma le motivazione vere sono il contenimento dei flussi. L’accordo Frontex-Senegal consentirebbe, tra l’altro, l’utilizzo di misure coercitive da parte della polizia, l’utilizzo di armi, e darebbe mano libera di azione a Frontex, insieme all’immunità del suo operato.

La proposta della commissaria Johansson ha messo in allarme le ong e la società civile che accusano l’Ue di voler inviare guardie, navi e droni di Frontex in Senegal sotto forma di “cooperazione”, quando, in realtà, si tratta di una misura per il rimpatrio forzato, di esternalizzazione delle frontiere, senza alcuna considerazione per i diritti dei migranti e richiedenti asilo.

Le organizzazioni africane  di  società civile, attraverso un  documento presentato a  Bruxelles, si oppongono dicendo che la proposta intacca la sovranità nazionale e crea problemi nei rapporti di potere tra lo stato del Senegal e una organizzazione continentale come l’Ue.

Inoltre, da anni, Frontex è sotto attacco per le sue modalità operative: decine di relazioni documentano attività violente e illegali esercitate alle frontiere, per impedire ai migranti, di attraversare i confini.

La logica è sempre quella di spingere i migranti fuori dalle frontiere interne degli Stati europei, poi fuori dalle frontiere esterne dell’UE, per ammucchiarli in  una serie di campi profughi o lager.

Se questo piano funzionerà col Senegal, verrà applicato anche ad altri Paesi africani.

 

 

 

 

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