Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 22.27

CREMONA - QUEL RAVE ''NON S'ERA DA FARE''

Ne basta uno,anche asintomatico,per andarci di mezzo tutti.

| Scritto da Redazione
CREMONA - QUEL RAVE ''NON S'ERA DA FARE''


Quel rave party a Spino d'Adda(CR) preoccupa sempre di più:

iniziato venerdì sera contando già 1500 persone; intorno a martedì ci dovrebbe essere il picco dei festeggianti per poi andare a calare.

Mille 500 persone, adulti e ragazzi, che si sono ritrovati per un rave party(abusivo) a Spino d’Adda(CR).

Arrivano da ogni città d’Italia, ma pure da Olanda,Germania e Perù.

Il party abusivo è iniziato venerdì notte, in un cascinale vicino alle rive del fiume Adda.

il rave sta tenendo impegnati polizia,carabinieri e Polizia Stradale che hanno creato un cordone per far sì che sia tutto in sicurezza e tranquillità, ed è programmata la fine per martedì dopo un'ultima ondata di arrivi.

Insorge intanto anche la politica

per quanto riguarda -ovviamente-

la salute pubblica dato per il momento difficile che stiamo affrontando dovuto al #Covid:

Il vice sindaco di Spino d'Adda

pone l'attenzione sulla pericolosità

di questo raduno:

"”Rave party a Spino, mi hanno chiamato questa mattina, ho parlato con il maresciallo di Pandino, la prefettura è intervenuta ma hanno deciso di non bloccare questa riunione non autorizzata. Le forze dell'ordine prendono i dati degli intervenuti e poi... non so. I proprietari dei terreni andranno in caserma a denunciare l'accaduto e lamentare eventuali danni. Ciò che mi preoccupa, oltre a quello che troveremo al termine della riunione, è l'assembramento di tutte queste persone. Se a loro si uniscono anche ragazzi di Spino o di paesi limitrofi, non sarà possibile controllare eventuali contagi.                          Altro che attivare l'App immuni. Trovo davvero sconcertante queste decisioni di non intervenire".

“”Le forze dell'ordine non intervengono, anche perché è una questione di numeri: loro in 1.500 e le forze dell'ordine?

Cosa succede che alla fine i proprietari dei terreni dove si è svolto il raduno potranno denunciare per invasione di terreni (multa); di solito le forze dell'ordine fermano i camion che trasportano le apparecchiature che diffondono la musica e le pongono sotto sequestro (il concerto non paga la Siae...). anche qui i proprietari se la possono cavare con una multa; il reato più grave potrebbe essere quello di spaccio, ma è necessario provarlo...””

Interviene anche La Gobbato:

“Quanto sta accadendo a Spino d’Adda con circa 1.500 ragazzi ammassati da ore per un rave party è pericolosissimo per loro e per la salute pubblica, ed è potenzialmente una ‘bomba ad orologeria’ che potrebbe avere conseguenze gravissime”

commenta Claudia Gobbato,

onorevole leghista cremasca.

“Situazioni – ha continuato il parlamentare – che mettono in estrema difficoltà cittadini e amministrazioni inerti che nulla possono per contrastare questo fenomeno, già di per sé pericoloso, che in periodo di emergenza sanitaria da Covid-19 diventa ancora più problematico. Ricordo che parliamo di un territorio già duramente colpito dall’epidemia che con grande sforzo e responsabilità di tantissime persone stava iniziando a rialzarsi”.

“Presenterò un’interrogazione al Governo – ha annunciato l’onorevole – per chiedere come intenda far fronte a situazioni altamente pericolose come la ‘follia’ di queste ore. Parliamo di un Esecutivo che proprio in queste ore vuole chiedere le discoteche, consentendo invece rave illegali senza nessun controllo e con rischi altissimi di contagio”. “Tutto questo è intollerabile – ha concluso – e qualcuno deve risponderne”.

#ZONAcheck

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