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Cremona Racconta Sant’Omobono visita guidata

Visita guidata Sabato 7 Novembre 2015 pomeriggio Le iniziative del TCI di Cremona

| Scritto da Redazione
Cremona Racconta Sant’Omobono visita guidata Cremona Racconta Sant’Omobono visita guidata

Visita guidata “Cremona racconta Sant'Omobono”

Sabato 7 Novembre 2015 pomeriggio

Ritrovo:

-ore 14.45 in piazza Sant'Omobono

Durata della visita circa 2 ore.

La visita sarà guidata da Tommaso Giorgi di CrArt.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

entro Giovedì 5 Novembre 2015

Il percorso prevede la partenza dalla chiesa di Sant'Omobono e la conclusione nella piazza del Comune. Saranno toccati luoghi che contengono rappresentazioni sul nostro santo patrono:

- chiesa di Sant'Omobono

- la casa di Sant'Omobono

- palazzo del Comune sala della carrozza con il ciclo seicentesco con gli episodi della vita del santo

- palazzo comunale sala alabardieri affreschi del XII secolo con rappresentazione del santo

- facciata della cattedrale con la statua di Sant'Omobono

- cattedrale interno catino absidale

- cattedrale interno cripta (se accessibile)

- portale d'ingresso alla salita al Torrazzo.

La spiegazione artistica sarà accompagnata dai seguenti approfondimenti:

- la vita di Omobono

- la società cremonese all'epoca di Omobono

- la nuova santità di Omobono, il primo santo laico e della nuova borghesia.

 

Informazioni e prenotazioni: Tel: 0372.32245 (libreria), Tel: 0372.20742 (console), Tel:328.5731807(Loredana)

Info: cpluchinotta@fastpiu.it

Quota individuale di partecipazione: Soci TCI : €. 7,Non Soci: €. 9,Associato CrArT: €. 5

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La storia di Sant’Omobono  patrono di Cremona si celebra 1il 13 novembre

Omobono Tucenghi (m. 13 novembre 1197) fu un ricco mercante cremonese vissuto nel XII secolo.

La storia del santo: Omobono Tucenghi (m. 13 novembre 1197) fu un ricco mercante cremonese vissuto nel XII secolo.

Condusse una vita tra le mercature, l'impegno politico e l'aiuto dei poveri. Ben presto divenne un cittadino molto popolare e amato.

Morì un giorno d'autunno all’improvviso, senza un lamento, senza soffrire, durante la celebrazione di una messa. Trovò la morte nella chiesa intitolata a sant'Egidio.

Omobono Tucenghi, fu un uomo che, senza privilegi di nascita o prestigio di funzioni, divenne una figura quasi leggendaria per la levatura e bontà dello spirito. Era un abile mercante laniero (una tra le principali attività commerciali di Cremona nel medioevo) e molto attivo negli affari.

Si sposò ma non ebbe figli. Omobono e la moglie vissero sempre soli accumulando ingenti patrimoni che il commercio portò loro, in quest’epoca di vitalità straordinaria e turbolenta in tante città italiane passarono all’autogoverno. Ma nel pensiero di questi coniugi, e soprattutto nel loro comportamento, vi era una nobiltà d'animo che li portava a usare il denaro guadagnato col commercio, per atti di carità.

Non tramandò scritti e nemmeno discorsi, ma attraverso la tradizione orale ci giunge la sua chiara concezione circa il denaro che guadagnava: su di esso avevano precisi diritti i poveri. Le monete erano mezzi d’intervento per il soccorso alla miseria. In tempi di rissa continua nelle città e fra le città (Cremona, nel conflitto tra Comuni e Impero, è schierata dalla parte imperiale) si ricorse alla sua autorità per arginare la violenza. Omobono con la parola contribuì a rendere più vivibile la città di cui si fece portavoce autorevole.

Con la sua improvvisa morte, avvenuta nel momento in cui s’intonava il Gloria, tutta la città subì un forte scossone.

Da subito si sparse una voce insistente: cominciavano a diffondersi notizie di veri miracoli da lui attuati. Altrettanto rapidamente iniziarono pellegrinaggi alla sua tomba, che convinsero addirittura il vescovo Sicardo e una rappresentanza cittadina a rivolgersi a papa Innocenzo III. E questi canonizzò Omobono già il 13 gennaio 1199, a meno di due anni dalla morte.

Un santo laico, un santo imprenditore, un commerciante.

Inoltre venne proclamato patrono cittadino dal Consiglio generale di Cremona nel 1643.

Sant’Omobono è venerato anche come protettore dei mercanti e dei sarti. Il suo corpo è tuttora custodito nella cripta della cattedrale di Cremona.

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