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Cremona.Singolare rassegna di cultura del 1976| G.Azzoni

| Scritto da Redazione
Cremona.Singolare rassegna di cultura del 1976| G.Azzoni

UNA SINGOLARE RASSEGNA DI CULTURA DEL 1976.
Nel dicembre del 1976 ebbe luogo negli ampi spazi del vecchio ospedale di Cremona – Centro culturale di S. Maria della Pietà – una rassegna singolare e significativa dalla quale emergevano gli interessi e la vitalità culturale di molteplici realtà giovanili allora presenti nella nostra provincia.
La rassegna consisteva nella esposizione di documenti ed in alcune mostre nonché in momenti di incontro, proiezioni, rappresentazioni teatrali e canti. Si presentavano così pubblicamente il lavoro di ricerca, le realizzazioni, le riflessioni di un nutrito numero di gruppi giovanili. Ne erano protagonisti il gruppo legato alla realizzazione del museo del lino di Pescarolo, il gruppo “lavoratori – studenti” e la Fgci di Persico Dosimo, il “gruppo padano” e la lega di cultura di Piadena, il “Giorni cantati“  di Calvatone, il gruppo di teatro e canto popolare di Soresina, il gruppo culturale “Franco Dazieri” di una fabbrica di Cremona, il circolo “25 aprile” dell’ANPI, i giovani della sezione PCI di Rivarolo Re. La rassegna era organizzata dall’ARCI con la collaborazione dell’assessorato alla scuola e cultura del Comune di Cremona retto da Gianfranco Lazzari.

Vale la pena, sia pure per molto sintetiche annotazioni, rievocare con quell’evento alcune caratteristiche del lavoro e dell’impegno di una ampia area di giovani che hanno così dato un contributo non effimero alla realtà culturale cremonese.
Le mostre si articolavano nelle seguenti tematiche: l’interpretazione della vita sociale nei disegni dei bambini di Persico Dosimo;  le tradizioni e le lotte sociali nella cascina cremonese; la lavorazione del lino e la tradizione del falò; documenti e fotografie della realtà industriale ed operaia; manifesti e serigrafie di Luciano Paz e di Franco Rossi; diapositive di murales di Orgosolo realizzate dal gruppo di Persico Dosimo in Sardegna.
Alle mostre si affiancavano diverse iniziative.
Il gruppo del Museo del lino di Pescarolo presentava dunque una raccolta di attrezzi di lavoro e di oggetti della tradizione contadina cremonese nonché documenti su modi lavorare, vivere, pensare ormai scomparsi ma ancora presenti fino ad un passato allora recente. Quindi naturalmente tutto quanto ruotava attorno al lino e poi il significato della tradizione del falò. Veniva mostrato come attorno al “rito” del falò si fosse organizzata per una lunghissima epoca parte della vita sociale dei  mesi invernali, con le serate nelle stalle in cui si trasmettevano da una generazione all’altra vecchie storie sempre eguali o vere e proprie rappresentazioni con le mascherate. Dalle ricerche su queste radici il gruppo traeva motivi di impegno sociale e culturale per ricostituire e tramandare quel patrimonio.
Il centro culturale “25 aprile”  presentava tutta una attività con la quale le arti figurative, il teatro, il cinema erano occasione di riflessione civile e di riaffermazione della matrice antifascista della democrazia in Italia.

La rappresentazione teatrale era la modalità scelta dal “gruppo di teatro e canto popolare” di Soresina per rendere manifesta la propria attività. Era un gruppo che già si era fatto conoscere ben al di là dei confini provinciali con ricerche, pubblicazioni e rappresentazioni su tematiche quali i giochi infantili del passato nelle nostre campagne, il rito e i canti della merla, le filastrocche, le ninne nanne, le favole e le canzoni popolari di una volta.
Per parte loro il gruppo di Calvatone e la lega di cultura di Piadena presentavano la comunicazione – spettacolo “I giorni cantati”, con un canovaccio che partiva dal patrimonio della cultura e della presa di coscienza del mondo contadino a fine ottocento, riportava quindi i canti proibiti contro Mussolini e la guerra dell’epoca fascista giungendo alle lotte dei lavoratori degli anni ’70.

“Lavoratori e studenti” e “Pablo Neruda – FGCI” di Persico Dosimo illustravano l’allestimento da loro avviato di un archivio di storia locale operaia e contadina attraverso un prezioso lavoro di reperimento e conservazione di materiali di diverso genere. Un lavoro soprattutto di documentazione attraverso strumenti come il registratore, la macchina fotografica e la cinepresa nonché la riproduzione di immagini e documenti con teniche varie, dalla tipografia alla serigrafia.
Gruppi più direttamente politici, come quello dei giovani della sezione comunista di Rivarolo Re ed il “Franco Dazieri” degli operai PCI della fabbrica “Feltrinelli”, presentavano mostre fotografiche  ed altri materiali su importanti vicende sindacali e politiche del recente passato.

Esaminando ad oltre trenta anni di distanza le informazioni su questa rassegna ci si rende conto dell’attività di un mondo giovanile, certamente minoritario ma di apprezzabile consistenza e qualità, impegnato prima di tutto in un lavoro volontario ed appassionato di salvaguardia e di valorizzazione di conoscenze per il quale oggi dobbiamo essere grati. In secondo luogo dedito in modo serio a produrre cultura, a confrontare esperienze del passato e problemi del presente. Un mondo giovanile che non nascondeva certo il suo essere di parte, e che lo era in modo disinteressato, generoso,  rivelatosi utile per allora e per adesso.

BREVI DAL SECOLO BREVE di Giuseppe Azzoni

2012-05-06

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