Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 17.14

Cremonese-Cittadella (1-1) Un altro pareggio che ha il sapore della sconfitta di Giorgio barnieri

Come è accaduto altre cinque o sei volte. Perchè quando la squadra esce dal campo con un solo punto dopo averne meritati tre si deve parlare di mezza sconfitta. Era successo a Carpi, in casa con il Frosinone, a Novara, ad Avellino, a Venezia, a Chiavari con l'Entella.

| Scritto da Redazione
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Cremonese-Cittadella (1-1) Un altro pareggio che ha il sapore della sconfitta di Giorgio barnieri

 Come è accaduto altre cinque o sei volte. Perchè quando la squadra esce dal campo con un solo punto dopo averne meritati tre si deve parlare di mezza sconfitta. Era successo a Carpi, in casa con il Frosinone, a Novara, ad Avellino, a Venezia, a Chiavari con l'Entella.

Un successo della Cremonese oggi contro il Cittadella sarebbe stato il minimo per quanto visto in campo. I grigiorossi hanno pagato lo sbandamento del primo quarto d'ora della ripresa, quando la squadra di Venturato (abile a modificare l'assetto tattico) è riuscita ad alzare il baricentro del gioco di una decina di metri. Gol del pareggio peraltro casuale. L'ho rivisto in tivù al rallentatore. Iori colpisce di testa, la palla batte sul palo alla destra di Ujkani, rimbalza fuori dalla linea ed è il tocco di spalla del portiere grigiorosso ad essere decisivo. Quindi autorete di Ujkani e non gol di Iori, anche se tutti i quotidiani domani daranno il gol al centrocampista veneto. Gol o autogol, cambia poco. Quello che conta è il risultato finale di 1-1, pareggio che ancora una volta vale una pacca sulle spalle e qualche complimento ma solo un punto in classifica. Punto che comunque muova la clssifica. Ora la zona playoff è più lontana e quando mancano dodici partite al termine del campionato la Cremonese è chiamata a mettere insieme almeno dieci punti per festeggiare la salvezza. Obiettivo dichiarato all'inizio dalla società, anche se io continuo a pensare che questa squadra rimanga da playoff.

Nel primo tempo abbiamo visto la migliore Cremonese della stagione, il Cittadella non ha nemmeno avuto il tempo di respirare. Purtroppo ancora una volta si è fallito un calcio di rigore (mai successo di avere quattro rigori a favore allo Zini in due partite consecutive) segnando il secondo. Ha sbagliato Brighenti ma è anche stato bravo l'ex portiere grigiorosso Alfonso a intuire la traiettoria. Alfonso che si è superato andando a deviare con l'aiuto della traversa il tiro quasi a botta sicura di Scappini a metà della ripresa.

L'arbitro Sacchi di Macerata ha commesso troppi errori. Giusta da regolamento la decisione di assegnare il rigore e ammonire Alfonso, fuori area il fallo di salvi su Cinaglia in occasione del secondo penalty, ammonizione per simulazione a Brighenti quando c'era un netto fallo sul giocatore, cartellini gialli estratti dal taschino solo per la Cremonese e mai sul fallo sistematico (soprattutto di Settembrini) del Cittadella.

Cremo da Oscar della sfortuna: fuori Renzetti per infortunio, praticamente in nove nel finale con Cinaglia zoppicante e Brighenti che non stava più in piedi. Per la prossima trasferta di Brescia la difesa è da inventare (campionato finito per Almici e Procopio, lungo stop per Dos Santos oltre agli infortunati di oggi) e comunque molti giocatori hanno la lingua per terra.

Chiudo con lo scatto di rabbia di mister Tesser, strano e inusuale per un uomno tranquillo come lui. Un tifoso (oltre la sessantina) nei parterre proprio dietro la panchina grigiorossa dopo il gol segnato su rigore da Gomez (primo gol per l'attaccante) ha cominciato ad insultare l'allenatore. Che stavolta non ce l'ha fatta ed ha reagito girandosi e rispondendo per le rime. Tifoso identificato immediatamente. Non sappiamo che tipo di conseguenze rischi. Sappiamo solo che forse è meglio che questo signore non venga più allo stadio. Perchè se la critica ci può stare l'insulto gratuito (si vinceva 1-0 fra l'altro) non può essere tollerato. Di tifosi così no.

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Un grazie che non finisce più per la Curva Sud. Che ha ricordato Davide Astori prima con un lungo applauso e poi con un silenzio da brividi. Perchè il vero tifoso non dimentica mai gli uomini che hanno vestito con orgoglio la sua maglia. E Davide era uno di quelli.

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