Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 09.21

Davide Astori lo vogliano ricordare con la maglia grigiorossa della Cremonese di Giorgio Barbieri

Lo vogliamo ricordare così, sorridente e con addosso la maglia grigiorossa della Cremonese. Questa mattina il calcio italiano ha perso un grande protagonista. Davide Astori se n'è andato nel sonno in una stanza di albergo di Udine dove era in ritiro con la Fiorentina.

| Scritto da Redazione
Davide Astori lo vogliano ricordare con la maglia grigiorossa della Cremonese di Giorgio Barbieri

Davide Astori lo vogliano ricordare con la maglia grigiorossa della Cremonese di Giorgio Barbieri

Lo vogliamo ricordare così, sorridente e con addosso la maglia grigiorossa della Cremonese. Questa mattina il calcio italiano ha perso un grande protagonista. Davide Astori se n'è andato nel sonno in una stanza di albergo di Udine dove era in ritiro con la Fiorentina.

Il difensore bergamasco (San Giovanni Bianco, 7 gennaio 1987) aveva appena compiuto 31 anni.

Noi lo ricordiamo con la maglia del Pizzighettone nello straordinario campionato di serie C del 2006-2007 con Venturato allenatore. Cesare Fogliazza, patron della squadra rivierasca, era riuscito ad ottenerlo dal Milan, dove era una promessa delle squadre giovanili. E sempre Fogliazza, nel primo anno della gestione grigiorossa del cavalier Giovanni Arvedi, aveva spinto per un suo passaggio alla Cremonese, era il 2007. Il ragazzo ne aveva di stoffa, si capiva subito che senso della posizione e forza fisica non gli mancavano. Trentuno partite giocate sotto la guida di Emiliano Mondonico, culminate con la finale playoff persa allo Zini con il Cittadella. Ricordo ancora le lacrime del giocatore, ragazzo serio e mai sopra le righe, al termine di quella partita. "Non riesco a capire - mi disse a fine gara - come possa essere successo. Avevamo vinto a Cittadella e qui abbiamo preso tre gol. Incredibile, anche se alla fine il nostro gol era valido. Saremmo andati ai supplementari". Davide si rammaricava perchè si sentiva responsabile della sconfitta, quei tre gol subiti avevano portato il Cittadella in serie A. Perchè Astori era sensibile, timido, poco propenso a mettersi in vetrina. Da lì la sua carriera andò in crescendo: sei anni al Cagliari, uno alla Roma, da tre stagioni alla Fiorentina dove era diventato capitano. E poi la nazionale, prima l'Under 18 e poi quella più importante: quattordici presenze e un gol.

Ora Davide non c'è più. Teniamoci stretto quel sorriso e quella maglia grigiorossa indossata con orgoglio

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