Andrea Crisanti, uno degli esperti più gettonati dai media mainstream quando si tratta di parlare di coronavirus (cioè sempre), oggi è intervenuto ad Agorà, trasmissione di Raitre, per parlare di quello che ci aspetta e cioè, visto che siamo a metà novembre, del periodo natalizio. Come sarà il Natale col Covid?
Crisanti, uno dei massimi sostenitori della necessità del lockdown, ha le idee molto chiare:
Sarebbe moralmente inaccettabile se riaprissimo tutto a Natale, per fare tutto il casino fatto in Sardegna quest’estate e ricominciare dall’inizio.
Il direttore di Microbiologia e Virologia all’Università di Padova ha
I casi non stanno aumentando al ritmo della settimana scorsa. Se ieri fossero stati fatti 210-220mila casi, saremmo arrivati a circa 36-37mila casi. Quindi ci troviamo davanti a piccole variazioni rispetto al numero dei casi. Sicuramente le misure hanno avuto l’effetto di rallentare l’andamento della curva: la prossima settimana vedremo se la curva inizierà a scendere. Se non scende, bisogna fare qualche altra cosa. Sono morte novemila persone dall’inizio della seconda ondata, le famiglie stanno pagando un prezzo emotivo immenso.
Secondo Crisanti il governo sta riuscendo a bilanciare salvaguardia della salute da una parte e dell’economia dall’altra:
L’obiettivo del governo era smorzare il picco senza compromettere la componente economica che si vuole preservare. È un obiettivo che in qualche modo stanno raggiungendo. Stiamo imponendo un sacrificio importante agli italiani, stiamo accettando un sacrificio sociale ed emotivo ogni giorno con 500 morti.