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Cuperlo Presidente PD. Una buona notizia | G.C.Storti

| Scritto da Redazione
Cuperlo Presidente PD. Una buona notizia | G.C.Storti

Cuperlo Presidente PD. Una buona notizia | G.C.Storti
Gianni Cuperlo Presidente Pd è una buona notizia. Le posizioni  politiche di Renzi e Cuperlo sono , su vari temi, molti distanti. Le alternative oggi sono due : o la scissione oppure lo sforzo sincero da compiere , da parte delle tre aree congressuali, di convivere in un partito che pratichi per davvero il pluralismo.
Così sono i  partiti della sinistra europea, dal Labor inglese ,alla SPD tedesca al partito socialista Francece. Questa è la scommessa.
Positivo è il fatto che il PD abbia scelto unitariamente di fare riferimento alla casa socialista europea. Positivo è che Renzi e Cuperlo abbiamo trovato l’accordo per la gestione unitaria del PD.
Del resto il fatto che Cuperlo sia Presidente non gli limita la sua autonomia politica, le diversità strategiche rimangono : importante è che vi sia la possibilità all’interno del Pd di offrire al dibattito opzioni diverse.

Del resto lo stesso  Renzi non ha potuto non assicurare  che anche da Presidente del partito potrà continuare la sua azione critica da leader di opposizione, mantenendo cioè la sua autonomia politica.
Il Pd da troppo tempo è spappolato dall’esasperato correntismo basato più sulle opzione di potere che sull’impianto ideale e politico. Renzi  ha stravinto su una  linea politica che  partendo dalla provocazione della “ rottamazione” a contribuito enormemente al rinnovamento generazionale.

Di fatto ha rifondato il PD su un crinale da me non condiviso ma che può diventare il punto di riferimento di milioni di italiani su una piattaforma politica più moderata.

Per la prima volta nella storia del Pd, quello che è successo con queste primarie, va ben oltre gli schieramenti congressuali. Quello che è avvenuto è una sorta di patto generazionale che attraversa tutto il partito e trova sulla stessa linea d’onda sia i Giovani Turchi sia i sostenitori del segretario: emanciparsi dai vecchi leader e dalle loro lotte intestine e dare voce, spazio e responsabilità ad una nuova classe dirigente.

Anche per questo Cuperlo alla fine ha sciolto la riserva: ha capito che se vuole tenere insieme le diverse microcomponenti che lo hanno sostenuto, la presidenza del Pd può aiutare.

Certamente il dualismo Letta-Renzi può essere una forza ma anche un modo per affondare il PD. Il futuro però non si gioca sulla tattica ma sulle cose da fare. Il Governo deve darsi una mossa e fare delle scelte sia sul piano delle riforme istituzionali  ( superamento del bicameralismo in primis) che su sul piano politico ( nuova legge elettorale) che su quello economico  sociale.

Il Governo Letta non è il Governo del PD, ma un governo spurio, di alleanza transitoria per portare l’Italia fuori dalla crisi. O questo sforzo riuscirà o davvero rischia di vincere il “ tutti a casa”  di Grillo che nulla ha da perdere dalla disfatta del paese.

Cremona 15 dicembre 2013

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