Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 20.13

Delegazioni cremonesi del sindacato presenti alla grande manifestazione di Reggio Calabria indetta da Cgil-Cisl-Uil contro le politiche del governo

La manifestazione a Reggio Calabria ha visto una grande partecipazioni di lavoratori. I comizi finali di Landini, Furlan e Barbagallo ha ulteriormente precisato la posizione dei sindacati che rivendicano la centralità del lavoro per contrastare le diseguaglianze che attraversano l’Italia.

| Scritto da Redazione
Delegazioni cremonesi del sindacato  presenti alla grande manifestazione di Reggio Calabria indetta da Cgil-Cisl-Uil contro le politiche del governo Delegazioni cremonesi del sindacato  presenti alla grande manifestazione di Reggio Calabria indetta da Cgil-Cisl-Uil contro le politiche del governo Delegazioni cremonesi del sindacato  presenti alla grande manifestazione di Reggio Calabria indetta da Cgil-Cisl-Uil contro le politiche del governo Delegazioni cremonesi del sindacato  presenti alla grande manifestazione di Reggio Calabria indetta da Cgil-Cisl-Uil contro le politiche del governo

Delegazioni cremonesi del sindacato  presenti alla grande manifestazione di Reggio Calabria indetta da Cgil-Cisl-Uil contro le politiche del governo

La manifestazione a Reggio Calabria ha visto una grande partecipazioni di lavoratori. I comizi finali di Landini, Furlan e Barbagallo  ha ulteriormente precisato la posizione dei sindacati che rivendicano la centralità del lavoro per contrastare le diseguaglianze che attraversano l’Italia.

“Una mobilitazione nazionale unitaria nel Sud perché dal Mezzogiorno si deve ripartire per unire il Paese e rivendicare la centralità del lavoro come leva per contrastare le profonde diseguaglianze sociali, economiche e territoriali che attraversano l’Italia”. Così, in una nota, la Cgil nazionale  ha rilanciato manifestazione dello scorso sabato 22 giugno, a Reggio Calabria, promossa assieme a Cisl e Uil, e che è stata conclusa dai segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

“L’Italia non cresce e aumenta il divario tra Sud e il resto della penisola”, denuncia la Cgil evidenziando alcuni dati: l’Italia è penultima in Europa per tasso di crescita del Pil, e nel Mezzogiorno il Pil pro-capite è inferiore del 45% rispetto al Centro-Nord. La disoccupazione è tra i livelli più alti della Ue, e nel Sud è al 19,4% contro il 6,8% delle regioni settentrionali, l’inattività è al 45,5% rispetto ad una media nazionale del 34,3%. Al Sud coloro che abbandonano le scuole sono il 20%, il doppio del Nord, e solo il 5,4% dei bambini può usufruire dei servizi per l’infanzia contro il 17% dei loro coetanei che vive al Nord. Inoltre, nelle regioni meridionali i posti letto per sanità e assistenza sono un terzo di quelli del Nord, crescono quindi le migrazioni sanitarie, e le famiglie in povertà assoluta sono il 10%, a fronte del 5,8% del Nord e del 5,3% del Centro.

Nelle foto le delegazioni di cremona che hanno partecipato alla manifestazione di sabato 22 giugno.

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