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Di che colore saranno le regioni italiane dal 7 gennaio 2021?

Dal 7 gennaio si torna al sistema delle aree gialle, arancioni e rosse. Vediamo di che colore potrebbero essere le regioni italiane.

| Scritto da Redazione
Di che colore saranno le regioni italiane dal 7 gennaio 2021?

Il 4 gennaio 2021 tutta Italia è zona arancione, il 5 e 6  nuovamente rossa.

Dal 7 gennaio 2021 si torna al precedente sistema, ossia quello che prevede colori diversi per ciascuna regione a seconda del livello di rischio. Di che colore saranno, dunque, le singole regioni italiane dal 7 gennaio in poi?

In realtà per adesso è difficile dirlo, perché per avere una base solida su cui appoggiare questa considerazione bisognerebbe aspettare almeno il prossimo report dell’Istituto Superiore della Sanità.

C’è l’ipotesi di un provvedimento-ponte fra il 5 e il 15 gennaio 2021, che deve essere valutato dalla Riunione del CTS della sera del 3 gennaio 2021, ma è presto per fare qualsiasi tipo di previsione o dare voce alle varie indiscrezioni.

Prima di Natale le regioni erano quasi tutte gialle, con poche eccezioni, ma probabilmente dal 7 gennaio, quando si cercherà di tornare a una sorta di normalità, ci saranno alcune regioni arancioni. Per ora sembrerebbero due quelle particolarmente a rischio: il Veneto e la Puglia.

Il Veneto, infatti, è la regione che in questi giorni sta costantemente registrando il numero più alto di nuovi contagi tra tutte le regioni italiane, ma bisogna sottolineare un elemento che ha fatto notare anche lo stesso Presidente Luca Zaia: il Veneto è anche la regione, insieme con il Lazio, che sta continuando a effettuare numerosi tamponi, almeno 10mila al giorno, quindi è normale che trovi più casi di positività, al contrario di altre regioni da sempre a rischio, come la Lombardia, che di tamponi ne fa ora poco più di 5mila al giorno.

Per quanto riguarda la Puglia, invece, il numero di nuovi contagi è sostanzialmente contenuto, per esempio ieri a fronte di 4.147 tamponi sono stati individuati 645 nuovi contagi e evidenti differenze tra le singole province: se, infatti, le province di Bari e Foggia ne registrano oltre 200 a testa, in particolare 219 in provincia Bari e 269 in provincia di Foggia, le altre province ne registrano molti meno, ossia solo ieri 86 in provincia di Lecce, 30 in quella di Brindisi, 16 in quella di Taranto e 18 in quella di BAT.

È dunque una situazione piuttosto disomogenea, ma il problema in Puglia non è tanto quello del numero di nuovi contagi, che comunque continua a salire notevolmente, quanto la situazione degli ospedali, dove si registra un picco di aumento dei ricoveri in terapia intensiva in controtendenza con il dato nazionale che è invece in discesa.

Nell’ultimo report dell’ISS le regioni considerate a rischio alto erano, oltre a Puglia e Veneto, anche Liguria, Marche e Umbria, mentre a rischio moderato venivano indicate Emilia-Romagna, Molise, Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Trento. Tutte queste saranno dunque osservate speciali da qui al 6 gennaio per capire se dichiararle gialle o arancioni dal 7 gennaio.

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